Ospedale unico, rush finale la Regione ora forza i tempi

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Venerdì 14 Dicembre 2018, 05:04
GLI INVESTIMENTI
MACERATA Fine d'anno col botto per il progetto ospedale unico? Sotto l'albero di Natale la Regione Marche potrebbe far trovare non la solita letterina di buoni intenti per il prossimo anno ma una busta con dentro la delibera di giunta che individua la nuova struttura che dovrà sorgere alla Pieve come progetto di pubblica utilità nel piano sanitario regionale.
Il primo appuntamento
Il prossimo appuntamento tra il presidente della Regione Luca Ceriscioli e gli assessori è fissato per il 27 dicembre e, oltre allo scambio di auguri, la riunione potrebbe sortire questa importante decisione, primo passaggio essenziale per far muovere concretamente passi al progetto ospedale alla Pieve. Qualora non arrivi questa delibera il 27 dicembre, lo slittamento sarà di pochi giorni e la delibera di pubblica utilità del futuro ospedale unico provinciale sarà sancita entro i primi giorni di gennaio in un'analoga riunione di giunta. Una volta arrivata questa decisione si muoverà anche l'Asur che procederà con una valutazione per la vendita dei terreni di sua proprietà a Montecosaro. L'operazione è collegata direttamente alla costruzione alla Pieve della nuova struttura: in questo caso, infatti dovranno essere acquistati dal privato i terreni dove sorgerà il nosocomio.
Le perizie sui terreni
Dal canto suo il proprietario di questi terreni che interessano l'Asur, il marchese Costa, farà una proposta all'Asur che dovrà far dichiarare la congruità all'Agenzia del Demanio. A quel punto bisognerà vedere se tale proposta sarà consona alle aspettative del proprietario delle aree tra la Pieve e Sforzacosta: in caso di un valore equivalente tra la stima dei terreni di Montecosaro e quelli di Sforzacosta non si esclude anche la possibilità di una permuta diretta, o comunque con esborsi economici più contenuti. Un cronoprogramma abbastanza ristretto che potrebbe portare alla pubblicazione del bando per la realizzazione del nuovo ospedale unico nel giro di tre mesi, qualcuno già indica la scadenza di marzo. Del resto già in ottobre in occasione di una visita che il governatore Luca Ceriscioli fece all'ospedale di Macerata indicò una tempistica piuttosto rapida, soprattutto in presenza di un interesse concreto del privato a collaborare col pubblico per costruire la nuova struttura. E questo interesse era stato manifestato già più di un anno fa e mai rientrato. La velocità la impone anche i tempi della politica e la prossima scadenza elettorale del 2020. Se i tempi si allungassero, infatti, e non si arrivasse ad atti non più revocabili come l'assegnazione del progetto o l'apertura del cantiere, un eventuale cambio di guida politica della Regione tra diciotto mesi potrebbe portare allo stop della procedura visto che diverse forze politiche hanno manifestato apertamente il dissenso.
La modifica al Prg
L'atto del consiglio comunale dell'altro giorno di modificare il Prg così da poter realizzare l' ospedale unico va in questa direzione. Dopo i risultati delle analisi che hanno evidenziato inquinamento anche delle falde nel terreno dell'ex galoppatoio comunale, inizialmente indicato dalla giunta Carancini, l'area è stata spostata di circa 800 metri a valle, verso Sforzacosta. Si tratta di un'area all'altezza della rotatoria tra la frazione, la provinciale 77 e la Carrareccia, di 20 ettari e di proprietà del marchese Giacomo Costa. Il nuovo ospedale prevede circa 550 posti letto e un costo di 230 milioni di euro, di cui circa 150 milioni per realizzare la struttura e altri 80 milioni per i parcheggi e le infrastrutture a corredo. Il nuovo ospedale dovrà ospitare un blocco operatorio con almeno 10 sale chirurgiche, un blocco parto con 5 sale parto e sale, laboratori e ambulatori per varie specializzazioni.
Il problema della bonifica
La superficie stimata per realizzare la struttura sanitaria provinciale è di circa 70.000 mq per una cubatura di circa 250.000 metri cubi da realizzarsi secondo struttura quanto più possibile compatta. I posti auto previsti sono almeno 2500 da raccordarsi con la viabilità principale (su gomma e ferrovia) di collegamento con il territorio provinciale. Al Comune di Macerata resta il nodo dell'inquinamento ambientale dell'ex galoppatoio, che dovrà essere risanato nei prossimi anni e che costerà presumibilmente molto caro alle casse municipali. Ma questa eredità spetterà probabilmente ai nuovi amministratori che subentreranno alla giunta Carancini nel 2020.
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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