Macerata Università, c'è la fermata «Ora accelerare sulle infrastrutture»

3 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Luglio 2020, 05:04
IL COLLEGAMENTO
MACERATA Taglio del nastro per la nuova fermata Macerata Università. Un punto di partenza, però, e non di arrivo per disegnare una mobilità che finalmente tolga dall'isolamento una provincia che continua a pagare ritardi e promesse non mantenute. Così quel treno che alle 12,33 di ieri ha trasportato le autorità istituzionali alla nuova fermata universitaria rappresenta più una scommessa sul futuro che uno sguardo a quanto si è fatto finora, poco, e quanto invece, tanto, c'è da fare per questi territori.
Le istituzioni
«Siamo stati forti, siamo forti e saremo forti anche in futuro ha detto il sindaco Romano Carancini- e questo è il risultato quando le istituzioni lavorano assieme. Questa fermata non è di Macerata ma è di tutto il territorio. Che deve puntare a recuperare tanti anni persi su mobilità e trasporti che caratterizzano la nostra provincia. Si tratta di un punto di partenza e non certo di arrivo su cui costruire un arricchimento della tratta Civitanova-Albacina con l'elettrificazione ma anche rafforzare quel progetto di mobilità integrata tra gomma-ferro che deve contribuire a rendere meno isolata la nostra provincia».
L'accelerazione
A presenziare all'inaugurazione tra gli altri il presidente della Regione Ceriscioli l'assessore regionale ai Trasporti, Sciapichetti, l'assessore ai Lavori pubblici Ricotta, il rettore di UniMc Adornato, il direttore di Trenitalia Marche, Del Rosso assieme agli ingegneri Laghezza e D'Alessandro, mentre ad attendere il convoglio sul marciapiede c'erano il consigliere regionale Micucci e il nuovo prefetto Ferdani. Notata invece l'assenza del presidente della Provincia, Pettinari. Francesco Adornato che ha ribadito la necessità che ci sia un'accelerazione sulle infrastrutture viarie che devono togliere il capoluogo e la provincia da un atavico isolamento. «Diciamo che questa inaugurazione della fermata Macerata Università è un granello molto importante ma direi solo un punto di partenza afferma Francesco Adornato- per creare una mobilità moderna, efficace che tolga la città dall'isolamento. In tutti questi anni che ho vissuto qui noi lo abbiamo posto il problema: avremmo molti più studenti come ateneo, avrebbe molti più turisti la città, ci sarebbe più vivacità se solo ci fosse un sistema della mobilità all'altezza della contemporaneità. Forse culturalmente la città si è voluta chiudere in un guscio protettivo ma adesso questo si sta rivelando soffocante. Oggi tutto il mondo è connesso, Macerata non può continuare ad essere chiusa in se stessa, deve aprirsi. Le stazioni rappresentano, come i treni, segni di modernità e contemporaneità. Collegherà i nostri studenti alla città, una nuova connessione nel rispetto dell'ambiente e della sicurezza degli stessi ragazzi».
La fermata
La nuova fermata dei treni comprende un marciapiede dotato di pensilina, con informazione al pubblico visiva e sonora, impianto di illuminazione, arredo con sedute e videosorveglianza. La Macerata Università ha richiesto un investimento di a 1.650.000 euro di cui 1.350.000 a carico della Regione e 300.000 di Rfi. «L'operatività della fermata è stata fissata al 5 ottobre, data fissata per l'entrata in funzione della stessa dopo i necessari collaudi ed autorizzazioni. ricorda l'assessore regionale Sciapichetti- Credo che questa sia in tutta Italia l'unica fermata treni a servizio di un ateneo. La Regione Marche ha molto puntato e investito su questa nuova fermata che consentirà di accrescere i livelli di accessibilità dell'università. C'è poi l'aspetto dell'elettrificazione della linea che procede proprio in questo periodo, tanto che nel mese di agosto si faranno ulteriori lavori. Grazie all'investimento di 110 milioni c'è il piano di completamento di tutta la linea entro il 2025. Un grazie anche al Comune di Macerata ed a Rfi per aver creduto assieme a noi che si potesse realizzare questa fermata in un luogo difficile, in salita e con una curva nelle vicinanze».
Il progetto
Il presidente Ceriscioli ha invece tracciato quello che è il progetto più complessivo «che ci ha visto investire in 25 nuovi treni nelle Marche, nell'eliminazione dei passaggi a livello. Tutto per far sì che il treno diventi una vera e propria rete interconnessa che colleghi Umbria e Marche, portando al raddoppio della Orte-Falconara».
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA