Liste di attesa, prima mossa Aumentano le prestazioni

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Domenica 23 Settembre 2018, 05:04
SANITÀ
MACERATA Consegna da parte del Comune del piano di caratterizzazione del sito della Pieve in dirittura di arrivo. E ospedale unico provinciale che potrebbe riprendere il suo percorso che è stato rallentato dall'inquinamento di parte dei terreni di proprietà comunale. Al punto che entro i primi mesi del 2020 potrebbe arrivare anche la gara per l'affidamento del progetto della nuova struttura. Ed avviare quindi l'iter per aprire successivamente il cantiere. Lo snodo fondamentale è proprie legato all'esito di queste analisi che sono state commissionate dal Comune.
Lo spostamento
Tra le ipotesi che sono in campo ha basi molto solide quella di un possibile spostamento del nuovo polo ospedaliero un po' più a sud, dalla Pieve verso Sforzacosta, dove pure esistono terreni che potrebbero ospitare la struttura, in questo modo risolvendo alla radice la problematica inquinamento presentatesi nell'area comunale del galoppatoio. Presto si avrà il responso di queste analisi ed il quadro generale sarà più completo. Nel frattempo l'Av3 è concretamente al lavoro per far sì che le liste di attesa vengano abbattute.
Le agende contro le liste d'attesa
Tra le situazioni che si stanno affrontando in primis c'è la rimodulazione delle agende: poi ad aiutare questo processo di riduzione dei tempi di attesa contribuiranno le nuove apparecchiature che si stanno installando negli ospedali, che consentiranno tempi più rapidi per gli esami, e poi sarà necessario che l'Asur possa ottenere dalla Regione un aumento delle ore di lavoro per medici ospedalieri e ambulatoriali. «Lavoriamo su più fronti afferma Giovanna Faccenda, referente liste di attesa Av3 la predisposizione delle agende per la presa in carico delle 14 branche specialistiche previste, finora erano 4 quelle iniziate nel 2015. Cioè il paziente viene preso in carico e il professionista prenota sia la visita successiva che gli esami previsti. Per cui non si reca più al Cup per prenotarsi. Ora dovremo allargare la presa in carico ad altre 14 specialistiche: per questo capite che dovremo rimodulare tutte le agende della radiologia che dovrà supportare queste unità operative per gli esami richiesti attraverso la presa in carico rispetto alla semplice prenotazione al Cup. Ciò avverrà entro la fine del mese. Poi ci sarà il passaggio fondamentale dell'aumento del 20% delle prestazioni che ricomprendono sia le visite che gli esami radiologici».
Tecnologie e risorse umane
Il taglio delle liste di attesa verrà fatta puntando soprattutto su nuove apparecchiature e moderni macchinari ma anche aumentando il monte ore a disposizione dei medici. «Non ci saranno nuove assunzioni ,siamo in turn over spiega Faccenda cioè tanto personale esce ed altrettanto viene assunto. Stiamo cercando di liberare spazi per aprire delle agende, tramite quel che resta del fondo Balduzzi, per implementare queste attività. Lavoriamo con quello che abbiamo a disposizione, anche se l'acquisto di apparecchiature di nuova generazione che sta avvenendo da tempo in Av3 può contribuire a velocizzare gli esami: un conto è avere una tac che impiega 10/15 minuti ad esame un altro è averne una di ultima generazione che ne impiega due. Risparmio tdi empo e più prestazioni da offrire. Sarà però molto importante anche il monitoraggio dell'appropriatezza delle impegnative prescritte dai medici di base. Perché con l'aumento dell'offerta c'è anche il rischio che cresca pure la domanda: il che annullerebbe ogni beneficio».
L'esempio di Diabetologia
Tra i reparti ospedalieri c'è chi ha già abbattuto le liste di attesa a Macerata: è la diabetologia. «Alcuni obiettivi sono stati già raggiunti -sottolinea il dottor Gabriele Brandoni delegato Cisl- visto che nel mio reparto la lista di attesa è di sette giorni e le urgenze si vedono in giornata. Aumentare le ore di utilizzo della strumentistica e di conseguenza anche del personale medico può aiutare. Fare un recall, ovvero telefonare al paziente che ha prenotato 6 mesi prima e poi fatto altrove la prestazione e non ha richiamato». Il dottor Giorgio Tombesi, esponente sindacale dell'Anao, indica in tre i punti i correttivi. «L'appropriatezza delle impegnative per gli esami. Poi individuare gli esami essenziali e quelli rimandabili, una sorta di protocollo d'intesa tra clinici e prescrittori. Infine l'abuso di esami che una volta erano considerati salvavita e che oggi, tipo la risonanza, viene prescritta di norma. Non ultimo un ticket minimo per prestazioni che non sonosalvavita».
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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