Le zone del centro nel degrado Vicoli usati come wc all'aperto

3 Minuti di Lettura
Mercoledì 14 Novembre 2018, 05:04
L'ACCUSA
MACERATA Angoli del centro usati come orinatoi, altri che non conoscono da tempo la manutenzione. E ancora: spazi verdi lasciati nell'incuria e teatro di attività illegali. Infine la mancanza di un'idea complessiva di manutenzione e cura della città. Ascoltando le parole di Riccardo Sacchi, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, sembra quasi di essere di fronte a una città paragonabile alla Fontana di Marcel Duchamp (un vespasiano). Un'opera d'arte per alcuni, un banale orinatoio per altri, come appunto Sacchi, che, «con profondo dispiacere», vedono centro storico e periferie lasciate al degrado e alla mercé della criminalità.
I programmi assenti
Il politico, che di mestiere fa l'avvocato, veste i panni dell'accusa nei confronti di un centrosinistra che «governa da vent'anni» e che organizza convegni per «organizzare e fare proposte non si sa nei confronti di chi». Il riferimento è all'incontro in programma per venerdì all'Ostello Asilo Ricci dall'area che racchiude Pd, Del e Udc, oltre alle liste civiche che appoggiano la maggioranza del sindaco Romano Carancini. «Sono loro che determinano le scelte della città, non capisco a chi si stanno rivolgendo - afferma Sacchi -, se non la conoscono e vogliono, anche se sembra un assurdo, comprendere le esigenze della città reale basta che chiedano a un qualsiasi cittadino. Ognuno può fotografare lo stato di degrado intorno alla propria abitazione, sia che abiti in centro, fuori e dentro le mura, o nelle periferie».
L'incuria
Alla sua arringa, Sacchi aggiunge le foto scattate a pochi passi dalla fermata dell'autobus di Rampa Zara: «Siamo vicino alle mura a nord della città, una zona centralissima - continua il capogruppo di Forza Italia -, anche qui è il più completo degrado. La mancata manutenzione è un danno doppio perché coinvolge una parte di Macerata che funge da biglietto da visita verso luoghi simbolo dalla cultura e del turismo come ad esempio Palazzo Buonaccorsi, ma sono tanti gli esempi che potremmo fare, molti dei quali scenari di episodi di cronaca». Per Sacchi anche i fatti di Macerata sono figli della «cattiva gestione del Pd e di chi governa la città», in questo caso in tema di immigrazione, dalla quale però derivano anche le vicende legate all'incuria delle aree verdi e alla paura delle famiglie che evitano ormai di frequentare alcune parti di Macerata segnalate dal passaggio quotidiano della sirena delle forze dell'ordine. «Il sindaco Carancini sale e scende dai palchi, non perde occasione per partecipare ai convegni - sottolinea Sacchi, puntando il dito anche contro la partecipazione del primo cittadino alla presentazione del libro di Ezio Mauro, L'uomo bianco, che ha sullo sfondo proprio Macerata e il raid razzista di Luca Traini del 3 febbraio scorso -, neppure una parola da parte sua però per l'antefatto, ovvero il macabro omicidio della giovane Pamela Mastropietro».
La sicurezza
Sacchi evidenzia come quella che è diventata una meta privilegiata per lo spaccio da oltre un anno si è progressivamente alimentata di una manodopera a basso costo fornita «da un'immigrazione incontrollata» alla quale è mancato «il tassello fondamentale dell'integrazione». «Ormai è usuale trovare siringhe un po' ovunque - dice Sacchi -, così come molti angoli del centro storico, penso ad esempio in prossimità dell'ex cinema Corso ma non solo, siano diventati degli orinatoi. Non da meno sono i parchi pubblici». Ad ampliare l'onda d'urto del degrado è il crescente aumento di consumo di droga, «sulla quale bisognerà fare i conti e combattere anche contro questi frutti avvelenati». Poi il richiamo a Carancini e Giunta: «Basta coi vernissage, ci si occupi anche dei problemi reali dei cittadini. L'isola felice non c'è più, meno convegni e state sul pezzo: sotto l'abito della cultura non può esserci una veste rattoppata malamente».
Le periferie
Se il centro piange, la periferia non ride: «La condizione di Piediripa, Sforzacosta e Villa Potenza è sotto l'occhio di tutti, se è tenuto male il cuore della città figuriamoci le arterie». Altro commento stavolta Sacchi lo riserva ai cartelli affissi in alcuni giardini della città: «Sembra una resa senza condizioni dell'amministrazione - ribadisce -, la dimostrazione plastica di come sia incapace di gestire anche le cose di tutti i giorni e i problemi irrisolti si aggravano anno dopo anno. Alcune zone come i parchi di Fontescodella o i Giardini Diaz, al di là delle iniziative meritevoli di alcune associazioni o degli stessi cittadini, siano ormai divenute aree off limits. È inaccettabile che esistano delle sacche della città in cui non poter mettere piede».
Andrea Mozzoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA