Le morti doppiano i nati città sempre più vecchia

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Lunedì 27 Gennaio 2020, 05:04
LA POPOLAZIONE
MACERATA Una città che non cresce e dove i decessi superano, per circa il doppio, le nascite. Ne consegue un ricambio generazionale che non c'è e anche un invecchiamento della popolazione. Basta confrontare i dati dell'ufficio anagrafe di Macerata del 2018 e del 2019 per comprendere che la situazione, a livello demografico, oltre al sorpasso di Civitanova come numero di abitanti, non è delle migliori. A Macerata, a fine agosto 2019, erano 41.267 i residenti contro i 41.514 del dicembre 2018. A Civitanova, sempre ad agosto, 42.638.
Il calo
Calo della natalità e aumento dei decessi mentre i residenti, tra nuovi iscritti e chi invece decide di abbandonare il capoluogo, restano pressoché gli stessi. Nel 2018, nel comune di Macerata, sono nate 312 persone contro le 270 del 2019. Sono invece 481 le persone decedute nel 2018 e 532 nel 2019. In diminuzione chi decide di andare a vivere a Macerata nel 2019 rispetto al 2018 anche se diminuiscono, di pari passo, le persone che decidono di spostare la loro residenza dal capoluogo altrove (1.213 nel 2018 contro 1.180 nel 2019). Un fenomeno, quello della denatalità, che coinvolge non solo Macerata ma più in generale tutta l'Italia. Da qualche anno ormai, all'incirca da quando è iniziata la crisi economica, le coppie fanno meno figli e soprattutto li fanno in età avanzata. E una delle cause è proprio l'instabilità lavorativa e la conseguente poca sicurezza del futuro.
La fotografia
Una fotografia che non riguarda solo i cittadini maceratesi ma anche quelli stranieri. Nel 2019 le persone con cittadinanza straniera residenti in città sono 4.527. Le due nazionalità maggiormente rappresentate sul territorio comunale sono quella albanese e quella romena. I cittadini albanesi nel 2018 erano circa 501 contro i 482 del 2019 (con un'equa distribuzione tra uomini e donne). I cittadini romeni invece erano 572 nel 2018 (di cui 423 donne) mentre sono passati a 521 nel 2019 (di cui 376 donne). In generale quindi, anche chi non è autoctono, negli ultimi due anni, ha deciso di abbandonare Macerata ad eccezione dei marocchini (257 nel 2018 contro i 283 nel 2019), dei pakistani (da 140 del 2018 a 149 del 2019), dei nigeriani (erano 267 nel 2018 mentre 276 nel 2019), dei senegalesi (da 92 nel 2018 a 109 nel 2019) e dei cinesi (149 nel 2018 mentre 181 nel 2019). Delle etnie maggiormente rappresentate sul territorio comunale sono in calo anche i cittadini macedoni (erano 332 nel 2018 contro i 290 dello scorso anno), i peruviani e gli ucraini. Stabile la popolazione indiana.
Gli stranieri
«In generale rispetto agli scorsi anni c'è stato un calo dei nuovi residenti stranieri nella provincia di Macerata ha commentato Omar Cherqaoui, rappresentante degli immigrati nel Consiglio comunale -. Questo perché gli stranieri si spostano principalmente per la ricerca di un impiego e l'ondata lavorativa è sicuramente diminuita in questi anni, soprattutto dopo il 2016. A causa del sisma infatti, non solo in città ma in tutta la provincia, molti stranieri hanno deciso di andare altrove proprio per la mancanza di lavoro. A questo si aggiunge il fatto che molti cittadini stranieri, che risiedono in Italia, o nello specifico a Macerata, da tanti anni, si sono stabiliti creando anche una propria famiglia e hanno così ottenuto la cittadinanza osserva Cherqaoui -. Dopo aver avuto questo riconoscimento dallo Stato tanti decidono di abbandonare l'Italia per l'estero, Francia piuttosto che il Belgio, e cercare un'occupazione più stabile».
Il rapporto
«Non possiamo negare che con il Comune ci sia un ottimo rapporto, specialmente con i servizi sociali - spiega il consigliere Cherqaoui -, anche se l'integrazione effettiva tra cittadini stranieri e popolazione maceratese ancora non c'è del tutto. L'auspicio ovviamente è quello di poter arrivare il prima possibile a un incontro e a un dialogo sempre più fruttuoso».
Alessandra Bastarè
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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