La terra non smette di tremare Gente in strada, scuole evacuate

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Martedì 22 Maggio 2018, 05:04
LA PAURA
MUCCIA La terra è tornata a tremare forte ieri mattina, alle 10.49 con una scossa di magnitudo 3.9, a 8 chilometri di profondità, localizzata dall'Ingv a 2 chilometri ad ovest di Muccia, epicentro di uno sciame sismico che da oltre due mesi continua a destare allarme non soltanto tra i residenti della zona, ma anche nella popolazione di mezza provincia. Ieri le repliche si sono fatte più forti e hannno fatto tornare la paura, relegata in un angolo dopo la quiete apparente delle ultime settimane.
I controlli
Sono state evacuate le scuole nei paesi dell'entroterra, la gente è scesa in strada per la paura, la scossa è stata distintamente avvertita in gran parte delle Marche. Ieri sera secondo una prima ricognizione effettuata nei vari comuni, non si sarebbero registrati nuovi crolli, anche se alcune situazioni saranno approfondite con ulteriori sopralluoghi tecnici nei prossimi giorni. Le verifiche sulle scuole dei vari comuni hanno tranquillizzato i sindaci, oggi lezioni regolari ovunque. La scossa di ieri è stata seguita da una replica più lieve, di magnitudo 2.1 registrata alle 11, sempre nella stessa zona, ad una profondità di 8 km. Da inizio marzo la terra tra Muccia e Pieve Torina non smette di tremare, con picchi di attività che hanno raggiunto nei giorni più caldi anche le 120 scosse in un giorno, mentre nelle ventiquattro ore precedenti alla scossa delle 10.49 si erano registrate circa 47 scosse di tutte le magnitudo.
Lo stillicidio
«Qui è uno stillicidio continuo di scosse spiega Mario Baroni sindaco di Muccia questo genera in tutti noi incertezza e tanta paura. Con i tecnici del comune abbiamo fatto tutti i controlli necessari, non si sono registrati per il momento nuovi danni o crolli. Siamo comunque molto preoccupati, chi sta nelle Sae tutto sommato è relativamente tranquillo riguardo alla sua sicurezza, ma le persone rimaste nelle poche case agibili hanno ancora paura. È un terremoto anomalo, ci sono tante piccole scosse e poi quelle più forti. Siamo preoccupati, perché non sappiamo cosa aspettarci. Se le scosse continuano e si iniziano a danneggiare anche le case agibili, toccherà ricominciare da capo, questa per noi sarebbe la fine». In un mese nella zona si sono registrate oltre duemila scosse, le più forti il 10 aprile di magnitudo 4.6 all'alba e due giorni prima quella di magnitudo 4.0, una ventina quelle di magnitudo superiore a 3, con l'ultima di magnitudo 3.1 registrata alle 18.43 di domenica 20 maggio.
I piani di sicurezza
Stesse scene nei vari comuni, la gente è uscita dalle case, i bambini ed i ragazzi più grandi che erano a scuola hanno seguito i piani di sicurezza, ritrovandosi all'esterno nei punti di raccolta. La scossa è stata avvertita a Macerata, dove diverse persone dai piani alti dei palazzi del centro, sono scese fuori. Nessun problema nelle scuole, come conferma l'assessore comunale Narciso Ricotta: «Le scuole non sono state fatte evacuare, ci siamo sentiti con ogni dirigente scolastico e sono state fatte tutte le verifiche sugli istituti con l'ufficio tecnico, non sono stati rilevati problemi, la situazione è rimasta tranquilla». A Camerino alunni fuori dall'istituto scolastico provinciale che raccoglie i licei, l'istituto tecnico e geometri, ma dopo le verifiche eseguite dai tecnici della Provincia di Macerata, presenti sul posto perchè ieri sono partiti i lavori di ampliamento dell'istituto, tutti sono rientrati regolarmente in classe sino al termine delle lezioni. E' stato aperto ieri il cantiere che trasformerà l'ex mensa in nuovi laboratori. Sempre a Camerino i ragazzi delle medie sono usciti fuori dalla scuola, che ha tutte le aule al piano terra. Nessun problema alle elementari, nuove di zecca, tutte le verifiche sugli edifici scolastici hanno evidenziato che non ci sono danni. Una ragazza che frequenta lo scientifico, nel mettersi sotto al banco durante la scossa ha leggermente battuto la testa, portata al pronto soccorso per precauzione, è stata subito dimessa, non avendo riportato lesioni. Scuole evacuate subito dopo la scossa anche a Matelica, San Severino e Treia, con alunni e insegnanti che hanno seguito i piani di sicurezza raccogliendosi fuori.
L'appello
«Purtroppo qui viviamo un'emergenza continua - ha sottolineato il sindaco di San Severino Rosa Piermattei - ci siamo ritrovati con mille studenti fuori dalle classi e questo ormai non si può più tollerare. Faccio appello al commissario straordinario per la Ricostruzione perché sblocchi la pratica della realizzazione del nuovo Divini. Non possiamo più attendere oltre».
Monia Orazi
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