La svolta con l'arrivo a Macerata di Micheli

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Martedì 23 Luglio 2019, 05:04
MACERATA L'associazione Sferisterio già programma una Aida per il centenario dell'allestimento del 1921 che ha anticipato la vocazione operistica dell'Arena, poi ripartita stabilmente sul finire degli anni Sessanta grazie a una intuizione di Carlo Perucci sostenuta dall'allora sindaco Elio Ballesi. Lunghi anni di successi e di trionfi targati Perucci con tutti i nomi del belcanto mondiale passati per l'Arena fino alle sperimentazioni delle opere minori in lingua originale e alla prima celebre regia dissacrante della Bohème firmata da Ken Russell. Due anni con Giancarlo Del Monaco che pure ha messo in scena alcuni degli spettacoli che Francalancia cita tra i pezzi storici. Poi alti e bassi legati a nomine di estrazione partitica e negli anni Novanta l'idea del brand maceratese sostenuto dall'allora assessore alla cultura Bruno Mandrelli che portò Claudio Orazi e Bruno Carletti alla guida dei teatri. Grandi allestimenti, spettacoli pluripremiati e la ribalta mondiale con la Traviata degli Specchi firmata da Josef Svoboda. Stagioni di successo, in seguito la scarsa attenzione ai conti ha portato nel Duemila a un disavanzo record di 5 milioni di euro coperti con un mutuo da Comune e Provincia.Il decennio della svolta positiva si apre nel 2010 con l'arrivo il proverbiale terzo litigante tra chi voleva Pizzi e chi Del Monaco di Francesco Micheli che apre il festival alla città abbinandolo alla Notte dell'Opera e a centinaia di presentazioni nelle scuole fino alle prove generali aperte a pagamento al pubblico giovanile. Un cambio di linea che ha portato i giovani in Arena registrando il consenso anche del botteghino, particolare non secondario. Una scia ora proseguita con successo da Minghetti.
l. pat.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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