LA POLEMICA
MACERATA Prorogato di tre anni il programma di accoglienza di migranti

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Lunedì 24 Giugno 2019, 05:04
LA POLEMICA
MACERATA Prorogato di tre anni il programma di accoglienza di migranti e rifugiati denominato MaceratAccoglie: il progetto sarà operativo fino al 2021. La decisione della giunta comunale ha scatenato le reazioni negative dell'opposizione che contesta non solo la decisione in sé, ma anche le ragioni con cui l'assessore alle politiche sociali Marika Marcolini l'ha sostenuta. Duramente critico è il consigliere comunale del Gruppo Misto Andrea Marchiori.
La critica
Egli si rifà, peraltro alla discussione avviata nei giorni scorsi sui nuovi numeri del progetto MacerataAccoglie, sia sulle persone inserite nel programma sia sulla destinazione dei contributi pubblici e prende di mira la Marcolini, che del progetto «ha esaltato i risultati». «Se da un lato appare comprensibile che l'assessore tenti di difendere il servizio comunale che dirige - è il pensiero di Marchiori - è inaccettabile che questa giunta, in scadenza di mandato, abbia ipotecato il futuro della città anche su questo controverso tema, senza alcun confronto con il Consiglio». Una critica politica del consigliere comunale che parla di «arroganza» e si chiede «se i colleghi consiglieri di maggioranza approvino tale metodo o ne siano asserviti».
I numeri
Marchiori aveva fornito anche dei numeri sulle presenze degli stranieri e sulle risorse impiegate per l'assistenza. Nel dettaglio egli spiegava che «nel primo semestre 2018 i richiedenti asilo accolti nel progetto Sprar oscillavano tra 94 e 111; nel secondo semestre 2018 le presenze si sono via via ridotte sino a 79 a dicembre. Nel primo quadrimestre 2019 le presenze si sono attestate tra 67 di febbraio e 93 di aprile»; ma dove si è concentrata la sua attenzione è la destinazione dei proventi pubblici «e quindi - spiega - la rendicontazione delle spese che, però, per volontà del Comune e del Gus anche quest'anno non verrà resa pubblica, nonostante il Decreto sicurezza entrato in vigore a gennaio 2019 lo preveda espressamente». È lo stesso Marchiori a fornire alcune cifre: «Su oltre 1,5 milioni di euro la quota di spesa per personale, consulenze esterne e uffici dell'associazione assorbe quasi il 50%, le spese per l'assistenza degli immigrati (vitto, abbigliamento, igiene personale, sanità, trasporto, scolarizzazione, pocket money, fitto e manutenzione dei locali) sono pari al 40% circa, le spese per l'integrazione (corsi di formazione, borse lavoro, contributi alloggio in uscita) sono pari al 7%».
La quota
Il consigliere chiosa: «La quota di contributi attribuita agli immigrati non raggiunge neppure la metà della spesa». Su questi aspetti Marchiori attacca l'amministrazione «che chiede di aumentare il numero dei beneficiari a 139 e di conseguenza anche il budget di contributi». Una politica definita «in controtendenza: gli ingressi in Italia sono in caduta libera e lei si batte per aumentare il numero dei beneficiari da assegnare al Gus». Oltre ai numeri, però, Marchiori mette in dubbio anche l'efficacia delle politiche di accoglienza.
L'efficacia
«Questa è la città dove è stato commesso il delitto più efferato del secolo - dice - il cui autore doveva essere integrato proprio nel progetto MacerataAccoglie. Spieghi l'assessore come mai nel contratto stipulato tra l'immigrato e il Gus c'era scritto che il progetto aveva una durata di sei mesi non prorogabile, mentre l'associazione lo ha tenuto dal 14 aprile 2015 al 7 febbraio 2017 e lo ha allontanato solo dopo che era stato arrestato per spaccio a minorenni; spieghi come mai nel periodo di accoglienza, sovvenzionato con i lauti contributi ministeriali, Oseghale ha dimostrato scarsa adesione alle regole e alle condizioni previste nel contratto di accoglienza e ha frequentato con scarso interesse e coinvolgimento le attività proposte». E infine domanda: «Quanti altri immigrati sono transitati nei progetti di accoglienza senza mostrare interesse alle varie attività di integrazione proposte?».
Daniel Fermanelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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