LA MAPPA
MACERATA I licei e, in genere, gli istituti con più alunni hanno

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Sabato 23 Gennaio 2021, 05:04
LA MAPPA
MACERATA I licei e, in genere, gli istituti con più alunni hanno seguito la forte raccomandazione dell'ordinanza Acquaroli, dividendo in gruppi ogni classe: metà in aula, metà a casa in dad. Istituti professionali e tecnici, invece, hanno optato per un ritorno a scuola di metà degli iscritti: per cui classi intere che si alternano, tre giorni alla settimana, tra presenza e dad. La necessità di usare i laboratori e una disponibilità di maggiori spazi alla base della scelta di non dividere le classi ma di alternarle, con possibilità quindi di una migliore organizzazione della didattica (verifiche, interrogazioni e lezioni degli insegnanti). Dall'altra parte, si è optato per seguire le indicazioni dell'ordinanza e dell'Ufficio Regionale scolastico.
Il quadro
È il quadro che emerge dai 19 istituti secondari di secondo grado della provincia, le scuole superiori di un tempo. Scelte diverse ma unanime la modalità nell'arrivare alla decisione: il coinvolgimento di tutte le parti che compongono la scuola. Convocati gli organi collegiali: consiglio d'istituto, rappresentanti dei docenti, degli studenti e dei genitori per illustrare l'ordinanza. Ed arrivare ad una decisione. Quella dei licei e dell'Itc Antinori di Camerino (un migliaio di studenti in tutto) arriverà oggi. Ma l'indicazione del dirigente scolastico Francesco Rosati è quella di seguire l'ordinanza. «Siamo il riferimento di un territorio molto ampio spiega riceviamo studenti da circa 40 Comuni diversi. Credo sia necessario seguire la forte raccomandazione contenuta nell'ordinanza per dare una maggiore sicurezza a studenti, docenti e personale Ata». All'Iti di San Severino, altro istituto storico, il dirigente Sandro Luciani ha scelto l'altra opzione, come del resto prevede l'autonomia scolastica.
Gli spazi
«Disponiamo di spazi liberi nell'edificio per ospitare le classi più numerose o, se necessario, per dividerle in aule diverse grazie all'aumento di personale dovuto proprio all'emergenza. Ci sono tre ingressi per metà della popolazione scolastica, vale a dire 300 alunni. E non dividiamo le classi per provenienza. Collaboriamo con il Comune per evitare affollamenti all'arrivo e alla partenza dei pullman. Per quanto riguarda i laboratori, già prevedevamo attività in presenza per un'intera classe. Non è proprio necessario dimezzarle, anche perché è sempre stato detto che bisognava alleggerire il trasposto scolastico. E alternando le classi, si ottiene il risultato. In aula seguiamo il protocollo. Una didattica per una classe metà in presenza e metà a casa non è produttiva». A Macerata, Roberta Ciampechini dirige due grandi istituti, l'Ite Gentili e il liceo scientifico. In entrambe le scuole, classi divise in quattro gruppi, due dei quali si alterneranno tra dad e presenza. «In questa fase meglio alleggerire il numero di persone in un'aula spiega gli studenti hanno manifestato la volontà di non dividere le classi, ma abbiamo fatto capire che, temporaneamente, questa è la soluzione migliore. Gli insegnanti sanno come organizzare le lezioni. E per le verifiche, si farà come nei concorsi con test diversi tra file: qui saranno diverse quelle dei turni in presenza». Stessa scelta al classico-linquistico («priorità alla sicurezza» per la dirigente Marcantonelli), classi alterne all'Agrario per la Angerilli. «Al Bramante, però spiega - per due o tre classi più numerose e che prevedono anche la presenza di insegnanti di sostegno, ho scelto il dimezzamento».
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