L'incredulità degli amici «Aveva avuto qualche problema al torace ma era sereno e ha lavorato fino alla fine»

3 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Ottobre 2017, 05:00
IL DRAMMA
MACERATA Ha trovato la morte nel luogo che più amava: la sua libreria. Danni Antonello, 39 anni, è stato stroncato da un malore sabato notte attorno alle ore 23,30 nella libreria antiquaria Scaramouche, in piazza Mazzini, che gestiva da una decina d'anni. Quando i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Macerata e gli uomini dell'emergenza sanitariasono giunti sul posto, purtroppo ormai non c'era più nulla da fare.
Gli accertamenti
I militari dell'Arma hanno immediatamente compiuto accertamenti per capire che cosa fosse successo. All'interno del negozio sono stati trovati una modica quantità di droga (sembra cocaina) e materiale che in genere viene utilizzato per il consumo: resta da accertare se quanto reperito abbia connessione con la morte. Questa mattina è prevista l'autopsia, dagli esami scientifici si potrà dunque definire un quadro nitido che dia un perché a una tragedia che ha scosso non solo gli ambienti culturali di Macerata. Danni Antonello non era semplicemente un libraio, ma un vero e proprio bibliofilo. All'interno della sua libreria si potevano trovare volumi rari, autori di culto, opere uscite dai cataloghi delle case editrici o veri e propri cammei di edizioni di nicchia.
L'editore e il poeta
Chi lo ha conosciuto ne ricorda anche la profonda sensibilità. Antonello, oltre che gestire la libreria era titolare di una casa editrice, la Giometti & Antonello che propone opere particolarmente ricercate e rare. L'ultima pubblicazione, Lsd, un carteggio pluridecennale tra Ernst Juenger e Albert Hofmann, ha avuto un'accoglienza molto favorevole dalla grande critica. «I suoi libri sono preziosi e testimoniano la sua profonda cultura - racconta Manuel Orazi, editore anch'egli con Quodlibet -, frequentavo la sua libreria ed era una scoperta continua». Nato a Cittadella, in provincia di Padova, Antonello si era laureato in Letteratura francese all'Università Ca' Foscari di Venezia; Macerata l'aveva conosciuta sempre per motivi di studio, perché scelse di fare il dottorato di ricerca a Unimc, Facoltà di Lettere. A Macerata, poi, si è fermato per un amore da cui è nata una bambina che oggi ha otto anni; della città ha poi fatto il suo terreno di studio e di lavoro. «Non era un semplice appassionato - tiene però a precisare Rainhard Sauer, esperto linguistico dell'Università maceratese - era un bibliofilo, viaggiava alla ricerca di libri particolari, edizioni rare o prime edizioni. Aveva una conoscenza non limitata al suo curriculum universitario. Amava la letteratura francese, ma era un profondo conoscitore anche della letteratura mitteleuropea, specie dell'avanguardia. Ci confrontavamo spesso, non sempre concordavamo nei giudizi, ma le conversazioni con lui erano un arricchimento. Era anche un raffinato poeta, autore di diverse raccolte accolte con notevole favore».
L'ambiente culturale
La morte improvvisa ha creato sorpresa e incredulità tra chi lo conosceva. «Danni era un tipo gioviale - continua Sauer - amabile e raffinato nella conversazione; amava la pittura, su cui aveva scritto, e era un intenditore di vino. Lo definirei un intellettuale di antico stampo di grande rigore e dalle conoscenze molto vaste». Tutti lo ricordano sereno e pienamente inserito nella città. «In apparenza non aveva problemi - continua Sauer - era molto attivo, ma nel contempo discreto, manteneva una posizione defilata rispetto agli ambienti culturali maceratesi, ma coltivava molti contatti con quelli del Veneto». Macerata, è stata anche il titolo di una sua poesia, pubblicata una decina di anni fa in una piccola raccolta di opere inedite, in cui la città appare più uno stato d'animo che un luogo.
L'incredulità
Anche per tutta questa serie di ragioni, agli amici la sua morte appare ancor più inspiegabile. Sabato sera era andato nella libreria per lavorare a un libro che stava preparando, era con un paio di persone. Non era raro che dopo cena si fermasse per lavorare, gli era facile abitando a pochi passi da piazza Mazzini. «Danni non sembrava avere particolari problemi - spiega Piergiorgio Parisella, avvocato e amico di Antonello - di recente aveva avuto qualche problema al torace; si era sottoposto a degli accertamenti medici ed era in procinto di farne altri, ma nulla faceva pensare a un epilogo così drammatico. Oggi (ieri, ndr) sarebbe dovuto partire per Cremona per presentare l'ultimo libro edito dalla sua casa editrice. Un viaggio di 5 ore a cui si stava preparando da qualche giorno, per questo mi pare strano che avesse problemi di altro genere».
Giuseppe Porzi
Carla Passacantando
© RIPRODUZIONE RISERVATA