Inizialmente la zona doveva estendersi per 35 ettari, poi è stata ampliata fino a 57

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Domenica 22 Ottobre 2017, 05:00
IL CASO
MACERATA Numeri da record che, però, anno dopo anno sempre di più, rischiano di rimanere teorici e di non concretizzarsi davvero. I numeri riguardano i soldi spesi, l'estensione dell'area, il quantitativo di lotti, le strade e quant'altro a servizio della zona produttiva Valleverde, l'area di Piediripa che, nelle intenzioni, sarebbe dovuta diventare una delle più grandi zone industriali e commerciali della regione, ma che, sicuramente per il lungo periodo di crisi economica che si è abbattuta sul tessuto produttivo e altrettanto sicuramente per la mancanza di un collegamento adeguato con la grande viabilità della superstrada, è rimasta quasi una zona fantasma.
L'area
I numeri, come detto, parlano chiaro: 573mila metri quadrati (57 ettari) di estensione che ospitano 64 lotti, di cui 43 produttivi-artigianali su un'area di 231mila metri quadrati, 19 commerciali su 143mila metri quadrati e 2 lotti direzionali su 21mila metri quadrati. Ci sono, poi, 73mila metri quadrati di strade, 37mila di parcheggi, 66mila di verde pubblico e 6mila destinati ad attività di Protezione civile. I costi, sostenuti interamente dal consorzio urbanistico Valleverde, per la realizzazione della opere di urbanizzazione primaria ammontano a 12milioni di euro, mentre le previsioni di sviluppo, qualora la maxi lottizzazione fosse partita a pieno ritmo, erano state stimate in 120milioni di euro e 1500 posti di lavori creati. Al momento, però, dei 64 lotti totali solo cinque hanno visto la realizzazione di strutture, tra direzionali e artigianali, di cui la prima ad inaugurare, nel 2013, fu la sede provinciale della Cgil.
Il progetto
La storia di Valleverde, però, inizia 20 anni fa, nel 1997, quando l'allora amministrazione comunale guidata da Gian Mario Maulo, individuò proprio lì un'area di 35 ettari da destinare a un Piano per insediamenti produttivi (Pip). Nel 2002, poi, l'amministrazione Meschini decide di ampliare l'area fino a 57 ettari, con tanto di variante al Prg e nel 2003 nasce il Consorzio urbanistico Valleverde, costituito dagli imprenditori proprietari dei lotti, che, tra gli altri, ha il compito di progettare e realizzare tutte le opere di urbanizzazione primaria, dunque, strade, marciapiedi, parcheggi, fognature, reti di distribuzione di luce, gas, telefono e acqua, illuminazione e verde pubblico. Tutto per un investimento di 12 milioni di euro.
Il degrado
A conti fatti, però, dopo l'inaugurazione del 2012, da parte del sindaco, Romano Carancini, e la presa in carico della lottizzazione da parte del Comune, l'area, attualmente, non decolla, anzi in alcune zone si assiste spesso a episodi di degrado, rifiuti abbandonati, erba alta, tracce evidenti di bivacchi, nonché a coppiette che si appartano nel dedalo di strade a servizio della lottizzazione. È proprio quello della viabilità il problema principale dell'area produttiva e della mancata realizzazione delle strutture artigianali, commerciali o direzionali nei lotti. Sia nella convenzione che nell'accordo di programma tra Comune e Provincia, infatti, si parla di «prevedere un'articolazione viaria funzionale non solo alla lottizzazione, ma al relativo futuro sviluppo in direzione della superstrada, secondo la previsione urbanistica del contiguo Comune di Corridonia». La famosa strada che avrebbe dovuto collegare all'altrettanto famoso svincolo di San Claudio, mai realizzati. La via di collegamento, infatti, il cui tracciato è appena abbozzato, sarebbe dovuta passare nei pressi del centro commerciale Val di Chienti e inserirsi nella superstrada, così da essere, oltre che un nuovo svincolo a servizio di Macerata e Corridonia, togliendo molta pressione all'uscita attuale e alla viabilità di Piediripa, ma soprattutto un modo semplice e diretto per raggiungere l'area produttiva di Valleverde.
La viabilità
Nel 2011 l'ex presidente della Provincia, Franco Capponi, disse che l'ente da lui guidato fino all'anno prima aveva accantonato 3 milioni, il Comune di Macerata 2, la Quadrilatero 3 e che c'erano a disposizione 5 milioni di fondi Fas per realizzare il collegamento, che sarebbe costato circa 13 milioni. Anche il sindaco di Macerata, Romano Carancini, durante l'inaugurazione della lottizzazione, avvenuta a dicembre 2012, disse: Vorremmo che questo progetto prosegua per arrivare fino alla 485, è la nostra prossima tappa e ci stiamo impegnando per questo». Ora, però, l'area produttiva è al palo e i tanti imprenditori che hanno acquistato i lotti sono ancora alla finestra.
Nicola Paciarelli
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