In tanti a letto con l'influenza boom di accessi all'ospedale

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Domenica 15 Dicembre 2019, 05:04
LA SANITÀ
MACERATA Da quando il pronto soccorso dell'ospedale è stato ristrutturato il reparto presenta anche dal punto di vista edile un aspetto di accoglienza sanitaria ai tanti che arrivano alla ricerca di una risposta ai propri bisogni più o meno ben indirizzati (c'è chi salta il filtro del medico di base e del medico di guardia pur non avendone l'urgenza), più o meno appropriati. Eliminati da anni i bivacchi in sala di attesa e le barelle con i malati lungo i corridoi, eliminate le attese orarie per la presa in carico e il primo riscontro medico. Certo alcuni problemi persistono come la carenza di medici specialisti, ed è un problema nazionale, ma l'aria è ben altra rispetto a quella di alcuni anni fa.
Gli accessi
In questi giorni però la consueta mole di lavoro, si parla di una media di cento accessi al giorno, registra dei picchi ulteriori per via del virus influenzale che ha iniziato a manifestarsi. La prima indicazione del dottor Emanuele Rossi, primario da alcuni anni del Pronto soccorso dell'ospedale maceratese: «Siamo ancora in tempo, pur se al limite, per i vaccini che sono l'unico presidio di prevenzione, particolarmente importante farvi ricorso per le persone fragili o per chi è affetto da patologie plurime. Detto questo, in questi giorni in reparto registriamo accessi superiori mediamente del 10% al trend normale e ci aspettiamo un picco nel clou delle festività natalizie. In genere ora arrivano anziani alle prese con patologie respiratorie innescate dal virus influenzale. Rinnovo però un appello: venite al Pronto soccorso solo per patologie serie, i primi presidi della sanità pubblica sul territorio sono i medici di base e la guardia medica ed è a loro che ci si deve rivolgere in prima istanza senza intasare inutilmente il Pronto soccorso».
Il virus
Al momento comunque, in attesa del picco natalizio, il virus influenzale si sta manifestando ma non si è ancora raggiunto il clou e non ci sono stati problemi particolari di accoglienza al Pronto soccorso che pure viaggia spesso al limite nonostante la grande disponibilità del personale, medico e non. E' pur vero che il Pronto soccorso è quasi sempre il primo biglietto da visita di chi ha a che fare con l'ospedale, un indicatore di come poi vanno le cose all'interno della struttura sanitaria. Un altro indicatore è il Cup, il centro unico di prenotazione che pure sta registrando picchi di presenze per via dell'introduzione del malus per chi non si presenta senza avvertire a visite ed esami prenotati. Al mattino a Macerata sono cinque le casse aperte e di utenti in attesa ce ne sono parecchie decine. Attesa che è in media di una trentina di minuti.
La proliferazione
Ma non è dappertutto così, può apparire paradossale ma è evidente che mentre a Civitanova e a Macerata gli utenti passano lunghe decine di minuti in fila semplicemente per prenotare un esame o pagare una prestazione, a Camerino e a San Severino giusto per citare i due ospedali dell'entroterra - l'attesa non esiste. Può capitare di vedere una segnalazione che arriva da San Severino tre casse aperte del Cup e due utenti in fila, magari anche nessuno. Il tutto non per dire che il proliferare di strutture ospedaliere simili a pochi chilometri di distanza sia un errore ma se proprio bisogna soddisfare i campanilismi dannosi almeno si evitino gli sprechi di risorse. A cosa servono tre casse aperte a San Severino quando l'impressione visiva è che ne basterebbe una? A meno che per il personale della sanità pubblica esistano regole diverse da quelle logiche per cui a Civitanova e a Macerata si fa la fila e altrove si cerca di far passare il tempo. Però a leggere le bacheche sindacali il problema segnalato è quello del pagamento del tempo di vestizione del personale infermieristico che secondo i sindacati si tramuterebbe in un vantaggio per i pazienti. Sarà.
La costa
Altro elemento utile di riflessione, in tempi in cui mancano specialisti e risorse economiche, è l'analisi degli accessi nei primi dieci mesi dal 2017 al 2019 ai Pronto soccorso. Sostanzialmente è la stessa situazione che si nota nei vari Cup. A Macerata e Civitanova numeri importanti in costante crescita, anche per i codici di maggiore gravità, mentre altrove si viaggia con medie di 20/30 accessi al giorno. La soluzione? Per alcuni sindaci aprire nuovi reparti, meglio se con elezioni in vista. Non ci sono i medici per coprire i turni? Non ci sono più i soldi per avere tutti i servizi ovunque? Il problema non è dei sindaci, loro però se c'è una strada dissestata la lasciano così e magari se non la chiudono ci mettono un bel cartello che indica il limite di 30 Km/h.
Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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