Il turismo traina la provincia boom pure nella ristorazione

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Martedì 7 Gennaio 2020, 05:04
IL REPORT
MACERATA Continua a calare il numero di imprese nel Maceratese. Un trend che si registra da più di 10 anni. Soffrono il calzaturiero, il commercio, l'agricoltura e persino, ad evidenziare che nella ricostruzione qualcosa non va, l'edilizia. Ma c'è anche chi, in controtendenza, registra un fragoroso segno positivo. Si tratta ad esempio delle imprese del settore servizi e, soprattutto, turismo. Proprio il turismo, a ben guardare il report economico elaborato dal centro studi Cna Marche per la provincia di Macerata, rappresenta il traino di un rilancio tenacemente inseguito da tempo.
Il calo
Al 30 novembre 2019 le imprese attive nel Maceratese risultavano 34.392, ben 225 in meno rispetto allo stock di fine 2018 ed in calo costante da più di 10 anni. In termini percentuali, la perdita equivale allo 0,6% ed è un po' meno marcata rispetto al dato aggregato delle Marche (- 0,9%) nello stesso periodo. Le perdite maggiori in termini assoluti di imprese attive nello scorso anno riguardano l'agricoltura (meno 160 imprese), il commercio (meno 140) e delle imprese del settore delle costruzioni (meno 80). Non accenna ad arrestarsi la crisi del calzaturiero che con ulteriori 39 chiusure (meno 3,4%) richiede con sempre maggiore urgenza un intervento risolutivo di rilancio o di riconversione.
La forza
La provincia di Macerata si rafforza, invece, in un settore che è stato sempre debole nel nostro territorio. Cresce infatti il numero delle imprese attive nel settore dei servizi, alcune delle quali ad alto contenuto di conoscenza: 24 le imprese in più dei servizi di informazione e comunicazione, 47 in più sia per le imprese delle attività professionali scientifiche e tecniche. Particolarmente incoraggiante il saldo delle imprese legate al turismo che porta finalmente il settore al centro dell'economia locale: 36 le imprese ricettive e della ristorazione in più, 39 per il settore noleggio, agenzie di viaggio, servizi e 16 quelle che si occupano di attività artistiche/sportive di intrattenimento. Complessivamente nel 2019 le iscrizioni di nuove imprese nella provincia sono cresciute di 100 unità rispetto all'anno precedente: crescono per le attività manifatturiere (10 unità), per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (7), di informazione e comunicazione (6), per le attività immobiliari (7), ma soprattutto per le imprese del settore noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (28). Crescono decisamente (15 imprese) anche per le altre attività di servizi che comprendono i servizi alle persone come parrucchierie ed estetica. Calano invece drasticamente le iscrizioni di nuove imprese agricole (meno 45 nuove imprese), per le attività di costruzione (meno 30) e del commercio (meno 27).
Il mercato
«Per quanto riguarda il mercato del lavoro nella nostra provincia - spiegano dalla Cna - , l'Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Regione Marche fornisce i dati relativi solo alla prima metà del 2019 ma già sufficienti a caratterizzare l'anno appena trascorso come negativo per il numero complessivo delle assunzioni. L'insieme degli ingressi nell'occupazione segna, infatti, una flessione del 12,6% che riguarda sia gli uomini che le donne ed è dovuta esclusivamente alla componente del lavoro dipendente. Secondo l'Osservatorio, la domanda di lavoro mostra segni di debolezza in tutte le province delle Marche ed a Macerata diminuisce dell'11,1% (10,4% Pesaro, 14,7% Ancona, 15,5% Ascoli, 8,3% Fermo). Anche se i saldi assunzioni-cessazioni sono ovunque positivi, nel 2019 sono stati di minore entità rispetto all'analogo periodo del 2018. A Macerata il calo è del 27,2% (si è passati da 2.691 a 1.960), con una diminuzione decisa della componente del lavoro dipendente (meno 50,2%) e con una crescita del dato degli altri contratti (più 17,3%), segno incessante dei tempi che cambiano in peggio per la sicurezza lavorativa dei nostri ragazzi». Molto utile per comprendere appieno l'andamento economico è il recente Rapporto della Banca d'Italia con alcuni indicatori che riassumono bene la situazione dei cittadini e delle imprese maceratesi. Spia di una ripresa della fluidità dell'economia è senza dubbio l'andamento del mercato immobiliare, i cui dati mostrano che nel primo semestre 2019 gli scambi nel mercato delle abitazioni sono cresciuti del 18,7% nella nostra provincia. A raffreddare gli entusiasmi c'è però un altro importante indicatore economico dato dalla disponibilità del credito. Qui, nel primo semestre 2019, la provincia di Macerata ha visto scendere ulteriormente l'ammontare dei prestiti (meno 0,4%) e quello dei depositi (meno 0,3%); conseguentemente, sono fortemente cresciuti (più 7,1%) i titoli a custodia.
Lolita Falconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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