IL REPORTAGE
MACERATA Il Godot della ristorazione maceratese è ormai il

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Sabato 8 Maggio 2021, 05:04
IL REPORTAGE
MACERATA Il Godot della ristorazione maceratese è ormai il coprifuoco. Si aspetta la data del 14 maggio con la speranza di veder prolungata (di una o al massimo due ore) la libertà condizionata dal dramma del Covid. In quella giornata il Governo Draghi dovrebbe fare il punto dopo tre settimane di riapertura, che per il settore si sono tradotte nella possibilità di lavorare esclusivamente all'esterno dei loro locali. Conseguenza ne è stata che i numeri registrati a pranzo e a cena sono evidentemente differenti viste le temperatura non propriamente ancora estive, con qualche distinguo lungo la costa, dove i più temerari dei clienti hanno sfidato il meteo. Lo slittamento del coprifuoco (alle 23 o alle 24) entrerebbe in vigore il 16 maggio ed è ovviamente legato alla permanenza delle Marche in zona gialla.
Le voci
«Se arrivasse come sembra la notizia del coprifuoco spostato di un'ora alle 23 saremmo entusiasti - afferma Massimiliano Catalini del ristorante Palace a Macerata -, ben venga questa modifica che potrebbe essere importante non solo per noi ma anche per le altre tipologie di locali. È ovvio che si optasse per la mezzanotte sarebbe una decisione da cui trarrebbero beneficio anche altre categorie. L'importante è però riuscire a fare questa modifica il prima possibile».
La risposta
Dalla riapertura all'aperto del 26 aprile il Palace è stato una delle strutture che ha avuto una buona risposta dalla clientela, avendo a disposizione un'ampia terrazza: «Devo dire che c'è stato entusiasmo e l'ampliamento d'orario potrebbe favorire anche l'uscita di quelle persone che durante la settimana non possono permetterselo magari lavorando fino a tardi - aggiunge -, dal nostro punto di vista non facciamo più i numeri di una volta ma si percepisce ottimismo: iniziamo tra le 18.30 e le 19 e la clientela, soprattutto giovani, studenti universitari e persone over 65, sembra rispondere bene ed essersi calata in questo orario inusuale». Spostandoci verso la costa il giudizio non cambia, ma c'è chi pensa a tutto il comparto serale: «Un'ora in più è sicuramente una buona cosa per la ristorazione - ammette lo chef Diego Segovia del ristorante Da Lulù, gestito con la compagna Luisa Baiocco a Civitanova Marche -. Se penso però a tutti i lavoratori del turismo e dei locali notturni sarebbe meglio toglierlo o almeno spostare il divieto fino alla mezzanotte». Secondo Segovia il coprifuoco incide anche sulla scelta o meno di uscire la sera da parte dei clienti: «Con i nostri hamburger di pesce siamo molto apprezzati e stiamo lavorando bene durante il pranzo con circa 80 posti a disposizione sui 130 prima del Covid - spiega -, a cena invece la clientela è ancora bloccata dall'ansia di non potersi godere appieno l'uscita al ristorante e non può rilassarsi pensando a come tornare a casa in orario per non disattendere il divieto. Spero che si punti a una modifica che possa essere utile a tutte le categorie, senza disparità. È la cosa più logica per non guardare solo al nostro piccolo ma anche al bene di tutti». Sempre a Civitanova, accoglie con favore la possibilità di una maggiore apertura Ilaria D'Angelo, tra i titolari del bistrot Vicolo Marte: «Certamente questa misura troverebbe il nostro favore e sarebbe l'ideale perché ci darebbe la possibilità di lavorare un po' di più per coprire le spese che abbiamo dovuto affrontare durante il lockdown - evidenzia -, adesso più che di servizio serale possiamo parlare di pomeriggio ma non ci lamentiamo, affrontiamo le cose a piccoli passi».
L'attesa
Si prepara alla riapertura anche lo chalet Bagni 27 sul lungomare di Porto Recanati. «Siamo in fermento per questo fine settimana - annuncia il titolare Andrea Iommi -, aspettiamo con fiducia lo spostamento dell'orario almeno di un'ora in avanti ma tutti confidiamo che si possa arrivare fino alla mezzanotte. Tuttavia, in questo momento ogni miglioramento è bene accetto». Il ristorante ha una sua tradizione anche nel dopo cena essendo molto frequentato dai giovani: «Si inizia presto con le apericene e possiamo dire di essere preparati alle disposizioni del coprifuoco - dichiara Iommi -, siamo un ristorante atipico che punta sullo street food e resteremo fedeli al nostro credo concentrandosi sul miglior servizio possibile al tavolo».
Andrea Mozzoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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