Il piano anti-smog non decolla i Comuni ora prendono tempo

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Lunedì 18 Novembre 2019, 05:04
L'AMBIENTE
MACERATA Il piano anti-smog della Regione Marche prevede divieti di circolazione in undici comuni della nostra provincia, con blocco del traffico in determinati orari soprattutto dei veicoli più datati che risultano essere anche quelli più inquinanti. Ma i comuni lo applicano? In realtà no: nella maggior parte dei casi c'è chi ci sta pensando e approfondisce o chi ha varato il piano e poi lo ha ritirato.
L'evoluzione
Insomma una situazione in evoluzione quella provinciale che ha messo nel mirino soprattutto i possessori di un vecchio mezzo, auto o moto che sia. Dallo scorso 1° novembre sino al 15 aprile 2020, dal lunedì al venerdì (dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30), è vietata la circolazione ai veicoli diesel pre Euro, Euro 1, 2 e 3, ai veicoli a benzina pre Euro, Euro 1; ad autobus urbani ed extraurbani diesel pre Euro e Euro 1, 2, 3, e infine a motocicli con cilindrata superiore a 50 centimetri cubici, 2 tempi pre Euro, e a ciclomotori pre Euro. È uno dei provvedimenti contenuti nella delibera presa dalla Regione Marche con la quale sono state approvate le misure da attuare per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell'aria nelle zone urbane dei comuni dell'area costiera e valliva, che nella nostra provincia, secondo la classificazione Istat, sono Civitanova, Corridonia, Macerata, Matelica, Montecosaro, Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Porto Recanati, Potenza Picena e Recanati.
Il piano
«Al momento il piano anti-smog a Macerata non è applicato. Non ci sono restrizioni. Stiamo ragionando su che tipo di impatto ha questo piano afferma l'assessore all'Ambiente, Mario Iesari - che è molto incisivo e, nel caso degli autoveicoli, abbiamo calcolato che nel nostro territorio interesserebbe almeno il 30% dei veicoli circolanti che sarebbero coinvolti dal blocco. Un numero piuttosto consistente. In questa fase stiamo verificando tutte le condizioni, osserviamo anche come si comportano sulla materia gli altri comuni che, da quel che mi risulta, ancora non si sono mossi. Stiamo valutando anche soluzioni intermedie o modalità diverse di attuazione. E' un percorso decisionale che non è completato: le linee guida indicate dalla Regione sono chiare però cercheremo di valutarne l'applicazione nel modo più equilibrato possibile. Anche perché non coinvolge unicamente le auto, ma anche le attività industriali o commerciali del territorio». Non ci sono, però, solo limitazioni alla circolazione stradale, ma anche limitazioni alle attività produttive e al riscaldamento degli edifici. Il provvedimento preso dalla Regione è legato al fatto che i valori monitorati nel corso degli anni dalla rete regionale di rilevazione sull'inquinamento hanno evidenziato che in molti comuni della zona costiera e intervalliva si registrano elevati valori di polveri sottili, con un numero di sforamenti giornalieri superiori ai limiti previsti dalla legge».
L'attuazione
Nel novero dei comuni c'è anche quello di Potenza Picena che, però, al momento, non ha ancora dato attuazione alla normativa regionale antismog. «Non è stata ancora fatta l'ordinanza ci dice la sindaca Noemi Tartabini- perché stiamo approfondendo la materia assieme alla polizia municipale prima di prendere una qualsiasi decisione che riguarda il nostro territorio. E non l'abbiamo fatta anche perché abbiamo visto che, ad esempio, il Comune di Porto Recanati prima ha fatto l'ordinanza e poi l'ha revocata. Vogliamo capire bene come muoverci anche perché il piano anti-smog della Regione non riguarda unicamente i veicoli più inquinanti ma anche ciò che producono le industrie e, nel nostro caso, ce ne sono diverse che hanno sede nel territorio comunale e quindi bisogna valutare attentamente qualunque decisione da adottare». Anche perché, poi, per la conformazione del comune di Potenza Picena le esigenze sono profondamente diverse nel giro di pochi chilometri. «La zona che sicuramente ha più problemi legati all'inquinamento da polveri sottili ricorda la sindaca- è quella di Porto Potenza dove insiste la statale Adriatica che è sempre molto trafficata. Ci sono realtà diverse, come il centro storico di Potenza Picena che non può essere paragonato appunto alla costa: che facciamo, solo l'ordinanza per Porto Potenza? Altro aspetto è che la norma riguarda anche le piccole industrie e gli esercizi commerciali incidendo ad ampio raggio. Ci stiamo ragionando perché non vorremmo fare più danni che benefici. Ogni città ha le sue peculiarità e credo che una decisione del genere debba essere lasciata al sindaco e non calata dall'alto dallo Stato o dalla Regione. Comunque stiamo approfondendo questa materia proprio alla luce di queste diverse situazioni esistenti nel comune».
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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