Il museo di storia naturale trasferito ai giardini Diaz

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Lunedì 23 Settembre 2019, 05:04
IL PROGETTO
MACERATA Il museo di storia naturale guarda al futuro ed alla sua nuova collocazione che sarà nella ex casa del custode ai giardini Diaz. Si tratta di una tappa importante nel progetto di rilancio dello storico polmone verde, reso ormai un luogo sicuro grazie ai controlli delle forze dell'ordine, dopo che in passato era stato teatro di episodi di spaccio.
Le caratteristiche
Non è un semplice trasferimento di sede ma un vero e proprio riallestimento nella costruzione risalente al 1888, eseguita all'epoca dall'ingegnere Giuseppe Tambroni, che si trova su uno dei lati di ingresso dei giardini. C'è già il progetto esecutivo dei lavori di restauro dell'edificio, ci sono i finanziamenti per un investimento già approvato e previsto nell'ambito del programma Iti (Innova Macerata) per un importo di 1.270.000 euro. Il primo passo operativo è stato fatto nei giorni scorsi con la determina comunale che dà il via libera allo spostamento degli impianti di rete alla nuova cabina al fine di liberare il locale dove attualmente si trovano nell'ottica della futura predisposizione del cantiere dei lavori per una spesa di 34.453 euro. «Con Innova Macerata stiamo lavorando allo sviluppo della città investendo sulla vocazione turistica e culturale esordisce il sindaco Romano Carancini -. Il museo di storia naturale è un piccolo gioiello che abbiamo grazie al lavoro di Romano Dezi e che porta in città ogni anno migliaia di scolari che lo visitano. Un museo che è in attesa da tempo di un nuovo spazio più adeguato rispetto alla attuale collocazione di Santa Maria della Porta».
L'impegno
«Da anni lavoriamo a questo progetto - prosegue il sindaco - per valorizzare la preziosa collezione maceratese. Diamo importanza al lavoro fatto da Dezi in tutti questi anni, che troverà collocazione nella casa del custode ai giardini, un museo che avrà una nuova sede ed anche un nuovo nome che sveleremo quando sarà completato. È un progetto bellissimo che completerà un percorso che partendo da lì si collegherà col centro con la nostra biblioteca e gli altri musei». Il progetto riguarda tutti i lavori edili e impiantistici per la nuova sede e comprende tutte le opere necessarie al restauro dell'edificio, con l'eliminazione delle partizioni e finiture interne incongrue, il restauro delle facciate, delle coperture e di tutti i serramenti, il consolidamento statico delle murature e dei solai in funzione del nuovo uso e il miglioramento antisismico, l'istallazione degli impianti elettrici e di sicurezza, di riscaldamento e raffrescamento, idrici, antincendio e antintrusione.
La concezione
«Ci sarà una concezione diversa del museo all'interno spiega il sindaco -, un museo che cambierà continuamente potendo far conoscere tanti aspetti di quello che oggi offre. Crediamo che la collocazione più idonea del museo di storia naturale sia questa che si affaccia sui giardini Diaz. Quanti, come me, hanno visto il progetto, sono entusiasti per quello che si andrà a realizzare. Credo che possa diventare anche un polo quasi unico nella nostra regione dove bambini e giovani possano lì ritrovarsi e scoprire cose mai viste. Un altro tassello della riqualificazione dell'intera area che è stata oggetto, fino a qualche anno fa, di una considerazione minore. Noi ci eravamo ritrovati con una zona teatro di situazioni spesso poco edificanti, ma ora sta ritrovando una sua dimensione e i maceratesi se ne stanno riappropriando. Mancano due pezzi: il Museo di storia naturale e la Rotonda poi il quadro sarà completato».
Gli ambienti
I lavori che si effettueranno renderanno accessibili al pubblico tutti gli ambienti dell'edificio: il progetto prevede anche il collegamento interno, oggi non presente, tra il piano terra e il piano seminterrato da realizzare, unitamente all'istallazione di un ascensore per il superamento delle barriere architettoniche all'interno della ex torretta Enel, con la realizzazione di un volume esterno contenente nella parte interrata anche i servizi igienici. Per l'abbattimento delle barriere architettoniche tra il piano terra e il piano primo dell'edificio principale è stata prevista una piattaforma elevatrice. «I tempi di realizzazione? Posso assicurare che il cantiere sarà aperto prima della fine del nostro mandato conclude Carancini -. Penso che in 5/6 mesi potrà essere sistemata la struttura della casa del custode, stiamo lavorando sugli allestimenti interni che hanno un finanziamento proprio e quindi credo che nel giro di un anno e mezzo quel luogo sarà diverso grazie alla realizzazione di questo progetto».
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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