Il grido d'allarme dei poliziotti «Lavoriamo in sedi fatiscenti»

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Mercoledì 5 Agosto 2020, 17:07
LA PROTESTA
MACERATA «Lavoriamo in strutture fatiscenti e piccole. Fateci operare con dignità e funzionalità». È il grido d'allarme lanciato dalle sei sigle sindacali della Polizia di Stato presenti in provincia, probabilmente per la prima volta unite per un'azione comunitaria. Ieri mattina i rappresentanti Damiano Cioppettini (Siulp), Lorenzo Pezzola (Sap), Erasmo Perniola (Fsp), Roberto Schirripa (Coisp Consap), Francesco Menichelli (Silp Cgil Uil Polizia) e Robert Bernacchini, assente al sit in ma partecipe come Siap Uil Sicurezza alla manifestazione si sono ritrovati con una delegazione di colleghi davanti all'Ufficio Immigrazione in via Caduti del lavoro per protestare contro le condizioni di degrado delle strutture che ospitano la maggior parte degli uffici in provincia.
Gli edifici sono tre: l'Ufficio Immigrazione, la questura in piazza della Libertà e il distaccamento della polizia Stradale a Civitanova. Per quanto riguarda l'Ufficio Immigrazione, «da anni vengono eseguiti innumerevoli interventi per tenere in piedi la struttura ormai obsoleta ha spiegato Menichelli , poi una settimana fa è avvenuto l'ennesimo crollo, è venuta giù una porzione di soffitto, sono intervenuti i vigili del fuoco e alla fine è stata chiusa un'intera ala dell'edificio. Solo per fortuna quella volta non si è fatto male nessuno. Ma la beffa ha aggiunto Menichelli è che a Piediripa abbiamo una nuova struttura, pronta per l'uso, ma non possiamo utilizzarla perché c'è un contenzioso tra la ditta che ha portato a termine i lavori e l'agenzia del Demanio che ha commissionato l'opera».
Il palazzo
Inizialmente l'Ufficio Immigrazione era ospitato nel palazzo della questura in piazza della Libertà, ma nel 2004/2005 anche per via delle lunghe file che si formavano davanti alla questura, l'Ufficio fu spostato dov'è attualmente, nella parte posteriore delle ex Casermette dove fino al 2015, nella parte anteriore c'era la sede della Guardia di Finanza (ora in viale Indipendenza). Cinque anni fa fu individuata una nuova location in via Annibali a Piediripa in parte dell'edificio in facoltà alla Motorizzazione civile, su quella porzione di immobile sono stati effettuati i lavori di adeguamento ma ora a causa di un contenzioso il trasferimento è bloccato.
La struttura
La seconda struttura è quella in piazza della Libertà. «Quell'edificio è diventato ormai troppo storico per le nostre esigenze ha commentato Cioppettini . Un'ala del palazzo in uso alla prefettura è stata dichiarata inagibile per il terremoto, sotto ci sono i nostri uffici funzionanti. Oltretutto non abbiamo trovato il modo né i soldi per adeguare le camere di sicurezza, strumento necessario per il nostro lavoro». Ad oggi c'è un progetto che prevede la realizzazione della nuova sede della questura nell'area dove ora sorge l'Ufficio immigrazione, «ma l'azienda del Demanio ci tiene bloccati ha spiegato Menichelli perché non ha ancora dato il proprio parere vincolante sulla congruità del canone di affitto del progetto». E il tempo per intervenire non è molto, il 31 dicembre di quest'anno infatti, scade il protocollo stipulato tra l'allora ministro dell'Interno Minniti (2018), il Comune, il Demanio e la ditta costruttrice per la realizzazione della nuova questura.
La stradale
Infine l'edificio che ospita il Distaccamento della polizia Stradale a Civitanova, fino a qualche tempo fa definito un pollaio, ma che è peggiorato «dopo l'arrivo di parte del personale ha aggiunto Pezzola trasferito da Porto Recanati a seguito della chiusura di quel distaccamento. A Civitanova ci sono pochi uffici, pochi garage e pochi spogliatoi per i lavoratori che da anni (da prima del 2016) stanno aspettando un luogo più dignitoso dove lavorare». «Oggi hanno concluso i sindacati chiediamo alle autorità competenti e a chiunque possa aiutarci, di sbloccare la situazione, affinché i lavoratori della polizia di Stato in questa provincia possano riacquistare la possibilità di lavorare con dignità e funzionalità».
Benedetta Lombo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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