IL CASO
MACERATA La Regione risponde picche al marchese Giacomo Costa. Per la

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Venerdì 19 Luglio 2019, 05:04
IL CASO
MACERATA La Regione risponde picche al marchese Giacomo Costa. Per la commissione regionale incaricata di valutare i terreni alla Pieve, scelti per costruirvi il nuovo ospedale provinciale, la valutazione corretta è quella iniziale di circa 950mila euro, calcolata prendendo come riferimento i valori di riferimento di un terreno agricolo. Strada chiusa alla richiesta di Costa di applicare invece il principio di suscettività: secondo l'imprenditore proprietario dei fondi non si può prendere come punto di riferimento il valore agricolo del terreno ma quello che potrebbe avere in relazione alla variazione di destinazione di uso dell'area.
La lettura
Visto che la Regione compra l'area per realizzarci un ospedale, il valore da prendere a riferimento è la tesi di Costa - sarebbe quello che potrebbe avere in previsione della variante. Dunque il valore non sarebbe quello inizialmente stimato in circa 950mila euro ma una somma da definire ma per sommi capi sicuramente superiore al doppio. Non si tratta di cifre enormi, almeno in relazione alle diverse centinaia di milioni previsti complessivamente per l'investimento, ma pure si tratta di un milioncino che evidentemente non può essere erogato senza un giustificativo serio. La Regione dice che il valore deve essere quello di un terreno agricolo, Costa l'esatto contrario: non è nota la posizione dell'Agenzia del Territorio ma è ben chiaro che non ci sarà mai un dirigente pubblico disposto a firmare un accordo che si discosti molto dalla linea tracciata dai valutatori, ancora meno di questi tempi con le indagini in corso sul versante regionale dell'Asur.
Il passo
Il prossimo passo sarà probabilmente quello di una formalizzazione delle posizioni dell'Asur e del marchese Costa: verificate le posizioni, si procederà. Se Costa valuterà comunque interessante la proposta regionale si andrà avanti con gli atti, diversamente l'unica strada possibile diventerebbe quella dell'esproprio che rischia però di allungare ulteriormente i tempi e di provocare costi maggiori di quelli ipotizzati per l'acquisto del terreno. Fa comunque spicco che a distanza di quasi due anni da quando il governatore delle Marche Luca Ceriscioli ha dato il via libera alla scelta di Macerata come sede del nuovo ospedale provinciale si siano avanzate ipotesi sui terreni senza prima sondare le richieste del proprietario. Ora si è arrivati ad avere margini di manovra limitatissimi per definire l'avvio della procedura prima delle prossime elezioni regionali.
I tempi
Tempi strettissimi per evitare la beffa della mancata partenza dell'opera: beffa clamorosa vista la presenza dell'offerta per la realizzazione della struttura sanitaria presentata poche settimane fa da Itinera, società del gruppo Gavio. L'unico ostacolo sarebbe quindi quello dell'acquisto dell'area indicata dal Comune: prima l'area comunale rivelatasi inquinata (c'era una discarica comunale) ed ora l'assenza di un accordo con i Costa. «Nel corso dell'incontro aveva reso noto la Regione alcune settimane fa a margine della riunione tecnica con il gruppo Gavio - è emerso come il progetto sia caratterizzato dal rispetto di tutti i più aggiornati criteri di realizzazione in termini sanitari, funzionali, di sicurezza e risparmio energetico. La struttura proposta tiene conto dell'inserimento nel contesto paesaggistico e infrastrutturale prestando particolare cura sia ai materiali costruttivi che ai collegamenti stradali e ferroviari. I tempi indicati per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero prevedono una prima fase a carico della Regione necessaria alla valutazione dell'offerta e alla successiva dichiarazione di pubblica utilità necessaria alla pubblicazione del bando di gara a cui seguirà la fase autorizzativa e realizzativa. La fine dei lavori è prevista per il 2024».
Lo spostamento
Intanto c'è chi torna a chiedersi, in presenza di una serie infinita di problemi a Macerata, perché non si possano utilizzare i quaranta ettari di proprietà Asur tra Morrovalle e Montecosaro. Terreni peraltro vicini alla superstrada e dunque senza bisogno di bretelle e di bretelline. Vero è che Macerata, senza l'ospedale, perderebbe ulteriore capacità attrattiva dal punto di vista economico e sociale ma pure chi amministra deve centrare gli obiettivi visto che non siamo più (forse) nella Roma del marchese Del Grillo. Un conto sono i servizi sanitari da dare ai cittadini, un altro l'esasperazione dei campanilismi specie quando non si appare in grado di prendere decisioni in tempo utile. I treni passano, certo Macerata può contare sul passaggio a livello di via Roma che da cinquanta anni blocca tutti ma probabilmente è tempo di cambiare strategie se si vuole tornare ad essere un riferimento per il territorio provinciale.
Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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