Hacker preleva 75mila euro dal conto di un imprenditore

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Mercoledì 11 Dicembre 2019, 05:04
L'ALLARME
MACERATA Stavolta Macerata c'entra relativamente poco nella serie di episodi manifestatisi in vari modi ai danni di decine di clienti di una unica banca, neanche piccola, che dovrebbe anche essere molto vigile sul fronte degli hacker e dei prelievi con bancomat passe-partout. Due le tipologie truffaldine che si sono manifestate e che sono costate parecchie decine di migliaia di euro agli ignari clienti mentre la banca peraltro fa finta di nulla e non ha ancora rimborsato le vittime per gli ammanchi registrati, in un caso peraltro non rispettando nemmeno i termini indicati dall'organismo di controllo cui si è inizialmente rivolto uno dei truffati.
La ricostruzione
Due le modalità operative registrate ai danni di clienti anche maceratesi e si suppone che ad operare sia una banda specializzata che opera in rete su vasta scala ed abbia preso di mira una banca primaria che i malviventi reputano avere una clientela facoltosa. Il primo caso. Un imprenditore dell'entroterra maceratese si è visto prelevare 75mila euro dal proprio conto corrente e bonificare su un conto sconosciuto all'interessato: un'azione condotta in rete e dunque un hacker che ha violato il sistema informatico e la sicurezza della banca in questione.
L'altra tecnica
Il secondo modus operandi. Un commerciante ha visto sparire dal proprio conto corrente circa cinquemila euro con due distinti prelievi con un bancomat fatti quasi in concomitanza in due grandi città italiane molto distanti tra loro. Il commerciante in questione è andato in banca e si è sentito rispondere che c'erano stati diversi altri casi simili: sembra si tratti di una banda in possesso di carte passe-partout sempre azionabili collegandole a diversi pin ottenuti in maniera fraudolenta. Anche in questo caso finora non c'è stato rimborso alcuno eppure sono passati diversi mesi. Silenzi e ritardi non graditi al punto che l'imprenditore maceratese (che ha visto bonificati 75mila euro dal conto corrente) ha rotto gli indugi e si è rivolto all'avvocato Rossana Ippoliti del foro di Ancona per le azioni legali del caso e le indagini sono ora svolte dalla polizia postale. Sofisticate truffe informatiche con hacker in azione o attività illegali più tradizionali che siano, resta il fatto che la banca in questione si sta rivelando un po' timidina nel rifondere i clienti truffati, in un caso peraltro non adeguandosi al deliberato dell'organismo di vigilanza.
Le norme
Vero è anche che negli ultimi mesi c'è stato un innalzamento normativo dei livelli di sicurezza con ulteriori sistemi di allerta per ridurre le possibilità di truffa ma appunto purtroppo c'è chi riesce a violare i sistemi bancari e ad impossessarsi dei pin dei correntisti per poi agire: dal punto di vista dei clienti ci si aspetta che la banca ti tratti come un cliente e non come un potenziale sospetto e non lasci passare mesi costringendo ad azioni legali. A maggior ragione quando non si tratta di un singolo episodio ma di parecchi casi. Resta il fatto che trattandosi di cifre consistenti l'attenzione resta alta anche da parte dei truffati che non sembrano avere alcuna intenzione di perdere altro tempo senza definire la questione nell'unico modo possibile: il rimborso delle somme che hanno preso il largo in modo noto e con protagonisti al momento sconosciuti.
La situazione
Di sicuro, giova ripetere, non per iniziativa dei singoli correntisti che hanno visto alleggerite di parecchie migliaia di euro le proprie posizioni. Uno, in particolare, ha visto operati sul suo conto correnti due prelievi con un bancomat a parecchie centinaia di chilometri di distanza a distanza di poche decine di minuti. Va detto che le truffe online sono in continuo amento, come dimostrano le tante segnalazioni pervenute negli ultimi mesi alle forze dell'ordine.
Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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