Foto osé diffuse nella rete minori adescati e ricattati

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Mercoledì 22 Gennaio 2020, 05:04
IL REPORT
MACERATA Reati sessuali in aumento sul territorio provinciale nell'ultimo triennio. Crescono i casi di molestia, minaccia, stalking maturati tra le mura domestiche e sul lavoro. Sono 150 gli episodi di violenza domestica nel 2019 secondo i dati della Procura della Repubblica di Macerata. A farne le spese per il 90% dei casi sono le donne. Anche i minori finiscono vittime di violenza: in ambito familiare (dove spesso sono costretti ad assistere a scene violente) e in rete dove sono facili prede di adescatori senza scrupoli. Anche la diffamazione è un reato molto diffuso.
I numeri
Il bilancio in provincia nel 2019 è di 112 casi noi cui se ne aggiungono 59 di quelli contro ignoti perpetrati soprattutto via web. «Si evidenzia uno spaccato significativo della società - spiega la sessuologa e criminologa Antonella Ciccarelli, associata Red (Rete educazione digitale) di Macerata - La violenza è agita specie sulle donne e quasi sempre all'interno di relazioni affettive dove il maltrattante è una persona che si conosce. Noi associati Red possiamo fruire dei dati della Procura per condurre una attività di informazione e prevenzione nelle scuole e su tutto il territorio».
Gli ambienti
«Per reati sessuali - continua la Ciccarelli - non si intende sempre lo stupro, ma comportamenti dove si va a violare il consenso della vittima. Pensiamo ai casi di minaccia, una costante dal 2017 al 2019, 167 nel 2017, 166 nel 2018, 157 nel 2019. Le minacce sono frequenti sia all'interno di relazioni coniugali o personali in genere sia sul lavoro. All'interno del matrimonio non sono rari gli episodi in cui le donne subiscono il rapporto sessuale come una imposizione dovuta dai doveri coniugali. Casi di ricatto sessuale sono abituali anche sul posto di lavoro. Si pensi alla molestia. Sono reati anche la palpazione, l'allusione erotica, il ricatto verbale. Dai dati della Procura emerge una analisi a cui prestare occhio. Le minacce via web sono state 44 nel 2017, 50 nel 2018 e 41 nel 2019. I casi noti di molestia in ambito familiare o lavorativo e i casi in rete si equiparano nel biennio 2017-2018. Così abbiamo 58 casi noti e 53 casi via web nel 2017, 53 noti e 48 sul web nel 2018. La forbice si allarga nel 2019, con 61 casi noti e 27 via rete (ignoti). Numeri allarmanti per lo stalking ossia gli atti persecutori. Nel 2018 si sono registrati 120 casi di stalking noti nel Maceratese, contro i 102 del 2017 e i 90 dello scorso anno. Solo una leggera flessione del fenomeno nel 2019. Queste cifre, in ogni caso, sono segnali importanti da codificare per denunciare e non permettere ai vari reati, anche di minore entità, di sommarsi nel tempo e portare ad una amplificazione della violenza».
Il ricatto
«Sul web -riferisce Raffaele Daniele, presidente di Red - si consumano reati a sfondo sessuale che mietono vittime soprattutto tra minorenni. Anche qui sono le donne ad essere prese maggiormente di mira. Oggi è molto in voga tra i giovani la pratica del sexting, ossia fotografarsi in pose osé e spedire le proprie immagini ad amici e conoscenti sia con Whatsapp che su Instagram. Questa moda ha prodotto numerosi casi di revenge porn cioè una serie di vendette perpetrate a danno di ragazze giovanissime che subiscono ricatti con la minaccia della diffusione delle loro immagini sexy».
I bersagli
«Ma in rete, che è un mezzo utilissimo ma dove bisogna saper tutelare il proprio privato - conclude Daniele - , sono vittime di abusi anche i ragazzi. Essi facilmente cadono nella trappola dell'adescamento, I modi utilizzati dagli adescatori per attrarli nella rete sono molteplici e sempre più sofisticati. Anche l'adulto viene adescato, ma in tal caso si chiede denaro in cambio del silenzio su filmati compromettenti da mostrare a familiari e amici. Ai minori non si chiedono soldi, ma foto o video espliciti che vengono poi fatti girare sul web e possono finire addirittura nel circuito della pornografia e della pedopornografia».
Raffaella D'Adderio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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