Due prof e due avvocati in pista partono le primarie-camomilla

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Domenica 26 Gennaio 2020, 05:04
LA POLITICA
MACERATA Sono in Comune da venti anni e non hanno la minima intenzione di muoversi: la conferma è arrivata anche ieri dalla location scelta per la presentazione dei quattro candidati alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. Introdotti dal segretario del Pd Stefano Di Pietro, i candidati David Miliozzi, Stefania Monteverde, Luciano Pantanetti e Narciso Ricotta hanno esposto le linee guida negli spazi della Loggia dei Mercanti.
L'apertura
A pochi passi dunque da quel Comune guidato da una maggioranza di centrosinistra. Stefano Di Pietro apre l'incontro ricordando come «il tratto distintivo del centrosinistra sia il ricorso alle primarie per la scelta del candidato sindaco, un appuntamento atteso da tutta la città». Poi il via agli interventi, nell'ordine che apparirà sulla scheda delle primarie. Esordio affidato al presidente del Consiglio comunale ed ex assessore all'urbanistica Luciano Pantanetti: «Sono espressione della lista civica La città di tutti, il programma verrà definito nei particolari dalle forze del centrosinistra una volta definite le primarie. Ognuno di noi è espressione di sensibilità ed esperienze diverse. Pensiamo a una amministrazione amica capace di dare risposte in tempi accettabili, pensiamo al potenziamento della macchina amministrativa e ad atti condivisi con i cittadini, come a Grottammare quando nelle assemblee cittadine si decidevano alcuni interventi da realizzare e prevedere nel bilancio. Poi ci sarà un'attenzione rivolta alle persone e in particolare alle classi più deboli, dai giovani agli anziani: il tutto in sinergia con tutte le associazioni».
Il debutto
Narciso Ricotta debutta con un pensiero rivolto al centrodestra: «Prima dovevano decidere a Natale, ora aspettano il voto dell'Emilia Romagna per decidere la spartizione dei territori passando sopra ai maceratesi e alla poca classe dirigente locale». Sul fronte interno Ricotta è rassicurante: «Le primarie le vinceranno i cittadini che spero parteciperanno al voto in gran numero. Quanto a noi candidati certamente non siamo tutti uguali, non si tratta di una sfida personale ma della declinazione di una visione della città. Penso all'innovazione anche nei servizi al cittadino offerti dalla pubblica amministrazione, a una mobilità sostenibile. Poi bisogna mettere in rete le energie della città: Comune, Università, curia e terzo settore. Il centro storico è certamente la memoria della città ma ci vuole programmazione anche per gli altri centri periferici. La sicurezza non è di destra ma di sinistra perché è la sinistra che difende i più deboli iniziando dalla solidarietà di vicinato. Penso a una città micropolitana, piccola ma capace di confrontarsi con i centri vicini».
L'alternativa
David Miliozzi si dice «orgoglioso della candidatura. Sono io la vera alternativa politica, visto che gli altri tre candidati sono amministratori o ex. Sono qui per vincere con la lista Macerata Insieme. La città ha bisogno di un cambio di passo, gli indicatori economici ci dicono che c'è bisogno di nuovo slancio. Non si può prescindere dal recupero del senso di comunità e dalla sicurezza e noi non la facciamo suonando i campanelli. Dobbiamo tornare ad essere attrattivi e a produrre lavoro. La città ha un capitale enorme da valorizzare, da Unimc al Confucio». Stefania Monteverde sottolinea lo slogan di partenza Macerata femminile plurale e la capacità delle donne di cogliere le sfumature senza fermarsi alle etichette del nuovismo: «Non conta essere nuovi ma avere esperienza amministrativa e saper fare» ha detto riferendosi evidentemente a Miliozzi e al suo reputarsi l'alternanza alla giunta uscente. «Dobbiamo far nascere più cantieri culturali, significa dare lavoro ai giovani, questo è il tema. Scelgo cioè di vivere in una città che mi rassicura per i servizi pubblici di qualità che ha e che danno fiducia alle famiglie. Penso ad esempio alle mense verdi bio. La nostra vocazione è quella delle imprese legate all'artigianato culturale e al turismo, la visione è quella di una città ben tenuta che investe anche sul verde e sul paesaggio. Ecco la differenza che può esprimere una candidata sindaco».
Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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