Da una finestra rotta al disordine urbano il passo è molto breve

2 Minuti di Lettura
Sabato 19 Gennaio 2019, 05:04
LO STUDIO
MACERATA Da una finestra rotta al disordine urbano il passo è breve, per lo meno nei pensieri di chi vive in un determinato contesto. Ma ciò può esser vero anche nella pratica, come si evince dalla ricerca del giovane sociologo Simone Ricci, neo direttore della Casa di riposo Asp di Tolentino: «Gli psicologi sociali e gli agenti di polizia tendono a essere d'accordo sul fatto che se una finestra di un edificio è rotta e non viene riparata, presto tutto il resto delle finestre saranno rotte. Questo è vero nei bei quartieri come in quelli degradati». La teoria degli studiosi Wilson e Kelling è stata analizzata da Ricci nella recente ricerca La percezione della sicurezza nella società contemporanea, pubblicata da Armando Editore. Le rappresentazioni negative che vanno a incidere nella quotidianità di ognuno possono sedimentare anche su questioni apparentemente più semplici. Come, appunto, l'immagine di una finestra rotta e non ancora riparata. L'autore punta a fornire una risposta a una serie di quesiti di assoluta attualità, «nella convinzione che la percezione, anche quando infondata, nella sua rappresentazione di riferimento risulta di rilevanza primaria per lo stato d'animo dell'individuo, dei gruppi e del popolo stesso di una Nazione». Per Ricci «più della realtà, le rappresentazioni riescono a rendere gli individui sicuri o insicuri, quieti o inquieti, felici o tendenzialmente tristi». Concetti che, tuttavia, non possono eludere o precludere l'importanza e l'impellenza di «agire sull'oggetto reale», sul problema o contro la criminalità esistente. La ricerca di Ricci nasce dagli studi compiuti in Sociologia presso l'Università Carlo Bo di Urbino, dove si è specializzato in Politica e Società internazionale, approfondendo la questione del rapporto tra dissociazione percettiva e consenso politico.
a. m.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA