ANCHE LE PARRUCCHIERE PENALIZZATE DAL DIVIETO DI SPOSTAMENTO TRA CITTÀ

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Mercoledì 7 Aprile 2021, 05:06
IL REPORTAGE
MACERATA «Noi intanto oli e creme solari le avevamo già prese. Ma non mi pare aria». Lotum, come tutte le profumerie, era rimasta aperta anche in zona rossa e viste le temperature estive della scorsa settimana aveva provato l'azzardo, anche in vista del ritorno in zona arancione. Ma vuoi per il brusco colpo di coda dell'inverno che ieri si è abbattuto su Macerata, vuoi perché a conti fatti non è che sia una rivoluzione copernicana, fatto sta che l'allentarsi delle restrizioni antiCovid non sembra aver sortito grandi effetti sul commercio cittadino.
Il ritardo
«L'anno scorso durante il lockdown eravamo arrivati tardi con le forniture, ma ci siamo resi conto che molti, avendo tempo libero, stavano in terrazzo a prendere il sole. Quest'anno che l'abbiamo presa per tempo eccoci qua con la pioggia». Insomma, se la fortuna è cieca, la sfortuna sembra vederci benissimo. Saracinesche abbassate, bar e pizzerie vuoti, solo pochi avventurieri per le vie del centro cittadino, da piazza della Libertà fino ai cancelli. E ovviamente gli affari scarseggiano, anche perché tra la paura del contagio e la confusione generata dai continui cambi di colore da una zona all'altra ci si capisce poco. «È vero, questa cosa ha creato parecchio caos e non spinge di certo la gente a fare acquisti rimarca Noemi Tiburzi dell'Emporio Ultrafragola, in corso della Repubblica . Da noi qualcuno in mattinata, quando il meteo è stato un po' meno rigido, è passato, anche se in generale di movimento non ce n'è stato granché. Nel pomeriggio praticamente nessuno. Per noi comunque è davvero straniante riaprire dopo un mese, non c'è tempo di abituarsi ad una condizione che si passa subito ad un'altra. Ad ogni modo le forniture arrivano, per cui noi andiamo avanti come meglio riusciamo. Di sicuro ci hanno aiutato molto l'e-commerce e le consegne a domicilio, che effettuiamo gratuitamente su Macerata: per fortuna con i compleanni in parte siamo riusciti a tamponare le perdite. Il delivery sta prendendo piede anche al di fuori dall'ambito della ristorazione: una cosa che sembrava impensabile tempo fa ma che a noi sta dando ottimi riscontri».
Molto più drastico Carlo Gasparetti del negozio di abbigliamento Cream: se non si torna a lavorare a pieno regime nel giro di qualche mese non c'è alternativa alla chiusura. «Qui sono andate bruciate tre stagioni intere, parliamo di perdite per 250 mila euro a fronte di ristori per qualche migliaio, come possiamo andare avanti? tuona il titolare dello store sotto le logge di piazza Vittorio Veneto . Da rosso ad arancione cosa cambia per noi? Tanto non c'è la predisposizione psicologica, oltre che economica, da parte della gente ad uscire per andare a socializzare e fare compere. Farci aprire ora serve solo ai governanti per avere la scusa per non darci contributi veri. Noi apriamo lo stesso, un po' per illuderci che le cose migliorino, un po' per non stare ancora chiusi in casa: ma a conti fatti è solo uno spreco di elettricità. La vera differenza potrebbe farla la zona gialla, con l'apertura parziale dei bar e dei locali a fare da traino: ma da rosso ad arancione cambia poco o niente».
L'attesa
Chi attendeva con grande speranza il ritorno in arancione erano parrucchierie e centri estetici. Gli affari quantomeno hanno ripreso dallo zero totale a qualcosa, ma non è tutto oro quello che luccica. Basta entrare a metà pomeriggio da Fenix, conosciutissima parrucchiera che trova spazio alla Galleria del Commercio, per rendersene conto: nessun cliente, solo il personale a fare pulizie e preparare tutto per giorni migliori. «Qualcuno durante la giornata è venuto, ma con la zona arancione ancora non ci si può spostare tra comuni e noi che abbiamo parecchi clienti che vengono da fuori siamo ancora penalizzati», fa sapere lo staff dell'attività. A conti fatti, quindi, ben poco è cambiato dal rosso fisso pre-pasquale. Quantomeno il meteo dovrebbe diventare più clemente andando verso il cuore del mese di aprile e magari non portare in strada solo runner improvvisati e ciclisti dell'ultima ora, ma anche qualche cliente in più. Per le creme solari, forse, c'è ancora da aspettare.
Marco Pagliariccio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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