All'inizio era apparsa folle l'idea di fondare un Istituto nella città regno della Carima

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Domenica 17 Dicembre 2017, 05:04
IL CREDITO
MACERATA Loris Tartuferi è ai saluti da presidente della Banca della provincia di Macerata. Il commercialista-imprenditore maceratese lascia l'operatività del ponte di comando dell'istituto di credito da lui pensato sedici anni fa ed operativo da dodici. Allora il suo annuncio era sembrato a molti più una follia che una visione visto che erano i tempi in cui regnava dominatrice incontrastata la Banca Carima, poi divenuta Banca Marche. Quella banca che aveva oltre il 50% del mercato bancario nella provincia di Macerata e non faceva avvicinare nessuno, dai colossi internazionali a scendere.
Un sognatore determinato
Certo Loris Tartuferi era, ed è, un personaggio dal prestigio e dalla determinazione indiscussi e così quella storia della banca maceratese ha trovato un gruppo di imprenditori pronto a sostenere l'intuizione del suo fondatore che ha dovuto subito dopo fare i conti con un clima non esattamente amichevole da parte di chi all'epoca governava la piazza. Le dicerie dell'untore e gli sgambetti non hanno bloccato il commercialista maceratese che, dopo quattro anni di un particolarmente complesso iter burocratico per le varie autorizzazioni, è partito facendo banca. Oggi non c'è più la ex Banca Marche e le uniche insegne creditizie maceratesi sono quelle della banca di Tartuferi. A sostenere apertamente sedici anni fa una tesi del genere magari si correva il rischio di essere sottoposti a un trattamento sanitario obbligatorio.
La storia in un libro
Oggi invece Loris Tartuferi sceglie le festività natalizie per annunciare ufficialmente l'uscita di scena (avverrà nel prossimo aprile) dalla presidenza della sua Banca della provincia di Macerata e lo fa con una strenna editoriale pubblicata dalla Tipografia San Giuseppe di Pollenza dal titolo La banca della provincia di Macerata, una cronaca nella quale ripercorre fatti e misfatti legati agli ultimo due decenni di storia creditizia maceratese e marchigiana. Sicuramente una cronaca che riflette il punto di vista di un protagonista della vita sociale ed economica del territorio. «Dopo sedici lunghi anni - rileva Tartuferi - trascorsi dall'avvio dell'iniziativa - di cui quattro per le fasi preliminari di raccolta del capitale originario, della costituzione della società e del rilascio dell'autorizzazione per l'esercizio dell'attività bancaria, ed altri dodici anni di intensa operatività - ho deciso di non ripresentare la mia candidatura a presidente della società in occasione del prossimo rinnovo delle parche sociali. Si avvicina quindi il momento di passare ad altri la conduzione della contrastata, difficile ed in qualche momento anche rischiosa, ma comunque splendida ed entusiasmante avventura della costituzione, dell'avvio operativo e dell'inizio di affermazione di una nuova banca territoriale,. Esprimo l'auspicio che l'impresa che ne ha preso corpo, la Banca della provincia di Macerata spa, possa svilupparsi senza li,iti di tempo e possa riuscire a consolidarsi definitivamente in uno strumento solido, duraturo ed indipendente, al servizio dell'economia del territorio e non solo».
Presidenza onoraria
Partita evidentemente ancora da definire quella del rinnovo delle cariche in Banca della Provincia di Macerata ma è evidente che, anche alla luce dello statuto, i soci vogliano ancora presente Loris Tartuferi magari alla voce presidente onorario. Nel libro Tartuferi evidenzia anche come l'arrivo a Banca Marche abbia di fatto penalizzato fortemente il versante maceratese rispetto al pesarese ed infine tagliati anche i ponti direzionali finiti in quel di Jesi.
Il futuro
Tartuferi evidenzia come venga presa in considerazione «l'ipotesi di quotazione di Bprm nel segmento Aim di Borsa Italiana. L'eventuale quotazione potrebbe infatti consentire il futuro rafforzamento patrimoniale della banca anche al di fuori delle scarse possibilità allo stato offerte dal territorio. La sua realizzazione potrebbe avvenire in tempi medio-lunghi. Bprm è stata capace di superare le grandi avversità abbattutesi sul proprio cammino dei primi dodici anni di attività, riuscendo la consolidare la sua condizione nell'attuale dimensione. è per ora venuto invece a mancare quel sostegno da parte delle forze migliori del territorio che potrebbe consentire una notevole accelerazione della sua operatività per meglio contribuire alla copertura delle esigenze del territorio».
Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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