Maria Falcone: «Allibita per frasi Durigon Governo prenda le distanze»

Maria Falcone: «Allibita per frasi Durigon Governo prenda le distanze»
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Lunedì 9 Agosto 2021, 05:01
IL CASO
Lo sconcerto e la rabbia. Le dichiarazioni del sottosegretario leghista Claudio Durigon sull'intenzione di cancellare l'intitolazione dei giardini pubblici a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ripristinando quella ad Arnaldo Mussolini, fratello del Duce, (peraltro cancellata nel 1943 dal podestà di Littoria dopo la destituzione di Mussolini e riportata in auge dall'allora sindaco Ajmone Finestra senza atti formali) non sono passate sotto silenzio. «Le parole del sottosegretario leghista Claudio Durigon lasciano allibiti tanto da credere impossibile che siano state realmente pronunciate - ha dichiarato all'Ansa Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, il giudice ucciso dalla mafia nel 92 - Confidiamo che il Presidente del Consiglio e il Consiglio dei Ministri prendano le distanze da questa proposta che non merita commenti». Perfino Vincenzo Zaccheo (peraltro in pole per essere candidato dal centrodestra e quindi dalla Lega a sindaco di Latina) ha preso le distanze (anche se in modo più soft) da Durigon: «Se dovessi tornare a fare il sindaco, non cambierei il nome al parco Falcone e Borsellino. Durigon? Solo una battuta» ha detto all'Adnkronos l'ex primo cittadino di Latina. «Tutt'al più -aggiunge- potremmo scrivere: parco Falcone e Borsellino, già parco Arnaldo Mussolini». Zaccheo, politico navigato, ha anche aggiunto: «La furia ideologica del cambio dei nomi non mi appartiene. Non è che ogni sindaco che arriva modifica la toponomastica, perché la storia ci appartiene tutta».
I portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli e Eleonora Evi, auspicano invece che «Draghi ritiri la delega del sottosegretario al ministero dell'Economia, Claudio Durigon», giudicando «inammissibile questo rigurgito fascista» e chiedendo al contempo che «il Parlamento integri le leggi vigenti vietando esplicitamente l'attribuzione di nomi di personaggi fascisti a vie, piazze, parchi, giardini, scuole in tutto il Paese, come propone l'Anpi. La memoria collettiva è democratica, non certo fascista».
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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