Una serie di vantaggi economici per gli enti

1 Minuto di Lettura
Martedì 11 Dicembre 2018, 05:04
IL PUNTO
FERMO Nel Fermano, come noto, le fusioni per ora non hanno attecchito. I Comuni, piccoli o grandi che siano, non sembrano granché allettati dall'idea di sciogliersi per rinascere insieme sotto una nuova veste. «Laddove ci sono gli elementi per rendere le fusioni vantaggiose, spetta alle amministrazioni farle conoscere e promuoverle. Per farlo, è necessario un cambiamento culturale. Oltre ai vantaggi economici, le fusioni sono anche motivo di innovazione, perché permettono di inventarsi Comuni più grandi rispetto a quelli esistenti», chiosa Giacinti che, provocatoriamente, per il Fermano aveva addirittura ipotizzato la nascita di un unico Comune al posto dei quaranta esistenti.
I precedenti
Le fusioni nelle Marche ci sono state nel 2014 a Trecastelli (Castel Colonna, Monterado e Ripe) e Vallefoglia (Colbordolo e di Sant'Angelo in Lizzola). Nel 2017 sono nati i comuni di Valfornace (Fiordimonte e di Pievebovigliana), Colli al Metauro (Montemaggiore al Metauro, Saltara e Serrungarina), Terre Roveresche (Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro). Un incorporazione nel 2017 con il Comune di Acquacanina che è stato incorporato in quello di Fiastra. Gli incentivi: 60%, per dieci anni, della somma dei trasferimenti erariali concessi ai Comuni originari nel 2010, 250.000 euro all'anno per dieci anni di fondo regionale ripartito fra i nuovi Comuni, priorità di accesso ai contributi regionali, assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 100% della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell'anno precedente. Nei primi cinque anni eliminazione di vincoli e limitazioni alle facoltà assunzionali e ai rapporti di lavoro a tempo determinato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA