Una scia di sangue senza fine le strade sono ad alto rischio

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Domenica 19 Gennaio 2020, 05:04
L'ALLARME
FERMO Una scia di sangue che preoccupa il Fermano. Dalla costa all'entroterra, è interminabile l'elenco di incidenti, uscite di strada, investimenti che sta segnando questo inizio di 2020. Una lunga serie di scontri, talvolta anche fatali, un susseguirsi di interventi di emergenza per soccorritori e forze dell'ordine. Un quadro desolante emerge dalle viabilità che in provincia fa acqua da tutte le parti: strade piccole e troppo strette, spesso sconnesse e poco illuminate, segnaletica insufficiente, incroci pericolosi ma sopratutto strade non più idonee a sopportare la mole di traffico cresciuto negli ultimi anni.
L'impatto
L'ultimo impatto nel pomeriggio di ieri, intorno alle 15.40, ha allertato anche l'elisoccorso per la rovinosa caduta sull'asfalto di un motociclista lungo viale Trento a Fermo. Un uomo, residente a Porto San Giorgio, è finito a terra, tradito verosimilmente dall'asfalto umido per la pioggia. Stava percorrendo il viale diretto verso il capoluogo di provincia quando è scivolato. Ha terminato la sua corsa dopo una lunga strisciata a terra. Icaro è atterrato nel piazzale del cimitero per prendersi carico del ferito. Ad intervenire i mezzi del 118 ed i carabinieri. Il centauro, trasferito a Torrette, è rimasto sempre cosciente e le sue condizioni non allarmano.
L'ultima croce
L'ultima croce sulle strade del Fermano porta invece il nome di Ye Xiangyan, 44enne di origine cinese. Venerdì sera attraversava la strada sulla provinciale Cascinare, in territorio di Sant'Elpidio a Mare, ad alcune centinaia di metri dal centro abitato della frazione elpidiense. Un'auto, condotta da un trentenne del posto, percorreva il tratto in leggera salita per rientrare verso il capoluogo. Il giovane se l'è trovata davanti, in un punto completamente buio, poco dopo una semicurva. Impatto devastante, la donna è stata centrata con la parte anteriore sinistra, ha sbattuto la testa contro il parabrezza ed è volata a terra. Abitava a Monte San Pietrangeli, stava raggiungendo a piedi una famiglia di connazionali residenti in zona. Le sue condizioni sono subito parse disperate per via delle fratture craniche riportate. L'intervento dei soccorritori non è bastato. Dopo oltre mezzora di massaggio cardiaco, anche i sanitari si sono arresi, per la donna non c'era nulla da fare. La provinciale è rimasta chiusa per circa due ore. Appena 48 ore prima, era andata meglio ad una sua connazionale di 55 anni, sempre a Sant'Elpidio a Mare. E' stata urtata da un Range Rover lungo la provinciale Fratte, a Bivio Cascinare. E' stata trasportata all'ospedale Murri di Fermo con alcune fratture, ha riportato traumi seri, ma se la caverà. Difficile inquadrare le cause dei tanti episodi registrati negli ultimi mesi. Ogni caso ha la sua storia. Un mix tra fatalità, strade insidiose, imprudenza e velocità pericolose. Senza sottovalutare il problema, sempre crescente, statistiche alla mano, delle distrazioni causate dall'utilizzo di smartphone alla guida, che hanno spesso provocato incidenti anche in tratti abbastanza innocui.
Scarsa visibilità
Negli ultimi investimenti, un ruolo non indifferente lo ha avuto la scarsa visibilità. Le due donne sono state urtate entrambe in punti molto oscuri, con i conducenti che, malgrado non viaggiassero a velocità particolarmente sostenute, non sono riusciti ad evitarle. Spesso incidono il traffico e gli incroci pericolosi. La Statale Adriatica è da sempre scenario di numerosi incidenti, soprattutto in orario notturno, quando si circola di frequente a velocità più sostenute. Numerosi gli episodi, da Porto Sant'Elpidio, dove qualche anno fa sono accaduti anche investimenti mortali, a Porto San Giorgio.
La Mare -Monti
Una delle più recenti tragedie sull'asfalto, con la morte di un centauro a seguito di un impatto terrificante, si è consumata lo scorso autunno sulla provinciale Faleriense, all'altezza di Piane di Rapagnano. Una strada frequentata quotidianamente da migliaia di veicoli, che attraversa tutta la vallata del Tenna fino alla montagna. Da decenni, ormai, si parla dell'esigenza, per la quinta provincia marchigiana, di un collegamento veloce e sicuro, ma la Mare-Monti rimane un obiettivo inafferrabile. Altra arteria di primaria importanza è la Mezzina, che senza dubbio, dal 2000 ad oggi, segna il triste primato di incidenti mortali. Negli ultimi anni sono stati diversi gli investimenti per migliorare il fondo stradale e ridurre gli incidenti. Restano però punti insidiosi, su tutti l'incrocio, al culmine di una salita, che porta verso i comuni di Monte Urano e Torre San Patrizio. Come non mancano le insidie lungo la Valdete, anche questa teatro di incidenti tra mezzi e frequenti uscite di strada.
Pierpaolo Pierleoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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