Un sangiorgese di 71 anni dona gli organi e salva la vita ad altre persone

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Domenica 7 Marzo 2021, 05:04
FERMO La diagnosi che non lascia spazio alla speranza. La morte che arriva in poco tempo per una malattia fulminante. La disperazione dei famigliari per il vuoto incolmabile. Ma anche il desiderio, più forte di tutto, di fare del bene. Salverà diverse vite il gesto di altruismo e generosità di S.M., il 71enne di Porto San Giorgio spirato l'altro ieri all'ospedale Murri. Il buon cuore della moglie Lucia, compagna di vita fino all'ultimo istante, che ha dato il consenso alla donazione degli organi, segnerà un nuovo inizio per i malati che li riceveranno. Il prelievo multiorgano, nelle sale operatorie dell'ospedale di Fermo, s'è concluso ieri, alle prime luci dell'alba. Una procedura complessa e rigorosa fanno sapere dal nosocomio che ha visto la stretta collaborazione tra il Murri, il Centro regionale dei trapianti con sede nell'ospedale di Torrette e il Nit (Nord Italia Transplant) di Milano. In prima linea, durante l'intervento, l'equipe infermieristica del reparto di Rianimazione, guidata dalla coordinatrice Emanuela Callarà e dalla dottorressa Daniela Fiore, e il Blocco operatorio. Determinante anche il contributo della coordinatrice del centro regionale trapianti, Francesca De Pace, dei laboratori e di tutti i professionisti (neurologi, neurofisiopatologi, chirurghi, nefrologi, radiologi, dermatologi, oculisti, anatomopatologi, anestesisti e del Servizio trasfusionale) che hanno accettato la sfida senza tentennamenti. Un lavoro di squadra che ha coinvolto anche l'equipe anconetana dei trapianti del prof. Marco Vivarelli e il dott. Fabrizio Santillo della Direzione medico ospedaliera, ma anche gli autisti e le ferrovie che hanno trasportato gli organi. «Ogni donazione è una sfida che dobbiamo onorare per il gesto altruista delle famiglie che donano e per la memoria del donatore al quale va il nostro inchino», il commento del direttore dell'Area vasta 4, Licio Livini. «In un'epoca difficile come quella attuale aggiunge il dono è un faro che accende la speranza e che ci dà la certezza che un mondo migliore esiste».
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