Ultimi ritocchi ai nuovi musei Ora l'apertura slitta al 2019

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Venerdì 14 Dicembre 2018, 05:04
LA CULTURA
FERMO Slittano le aperture del Terminal e del museo archeologico di Torre di Palme. I due tagli del nastro erano previsti entro l'anno, ma bisognerà aspettare il 2019 per ammirare i reperti piceni nel borgo a picco sul mare e vedere rimesso a nuovo l'edificio dei maxiparcheggi. A Torre di Palme in questi giorni i lavori sono fermi. Per ora gli operai sono intervenuti sul piano terra dell'immobile, che ospitava l'asilo comunale, e sulle pareti dello stabile. Ora toccherà al pavimento che dovrà essere rifatto. Con l'anno nuovo arriveranno allestimenti, arredi e le teche con i reperti. Il progetto dell'architetto Livio Valentini e dell'ingegnere Cesare Ascani (la parte scientifica è stata curata dagli archeologi Laura Foglini e Alessandro Giacobbi) costerà in tutto 160mila euro.
I particolari
Il museo si svilupperà su quattro sale. Tre ospiteranno i resti della necropoli picena tornati alla luce durante gli scavi del metanodotto Talamonti-Cozza. La quarta sarà un'aula ricezione. Ci sarà anche un nuovo punto informativo per i turisti. I reperti che potranno essere ammirati tra qualche mese sono stati scoperti in contrada Cugnolo durante gli scavi del metanodotto, tra il dicembre 2016 e l'aprile 2017. Il suolo ha restituito i resti dei corpi di due donne vissute del VI secolo a. C. e il loro corredo funebre, fatto di ambra, gioielli e due anelloni piceni. I reperti sono stati rinvenuti in tre diverse tombe (identificate come 9, 16 e 17) e restaurati dalla Edison, sotto la supervisione della Soprintendenza che sta seguendo anche ogni fase di realizzazione del museo. Ed è proprio l'ente che tutela i nostri tesori ad aver rallentato i lavori, con prescrizioni minuziose che hanno costretto a rimettere mano al progetto.
L'altro progetto
Ci vorrà più tempo del previsto anche per vedere riaperto il Teminal. Ai maxiparcheggi i lavori sono in corso. Per adesso, fuori ci si è concentrati sui vetri della pensilina, che sono stati sostituiti, e sulla verniciatura della copertura. Dentro, è toccato alle pareti e all'impianto di areazione. A breve saranno rifatti gli impianti. Il progetto di rifunzionalizzazione è dell'architetto Enrico Cisbani. I lavori costeranno in tutto 250mila euro. Una volta conclusi, il Terminal diventerà un polo del contemporaneo. Sul lato destro ci saranno la biglietteria, unica per il museo interno e per il trasporto pubblico, il bar e i bagni pubblici. Su quello sinistro saranno realizzati il museo, la sala conferenze con duecento posti e installazioni di arte contemporanea. Le due sezioni saranno divise dagli ascensori che portano in centro. Il progetto è inserito nell'accordo tra Comune e Regione Por Fesr 2014/2020 - Asse 6 che riguarda anche il Fontevecchia. E il 2019 porterà novità pure per l'ex convento domenicano.
La spiegazione
«Oltre che per questi due musei che stanno prendendo sempre più forma spiega l'assessore alla cultura e al turismo Francesco Trasatti , il prossimo anno vedrà anche la ripartenza dei lavori per il museo archeologico del Fontevecchia. La situazione si è sbloccata, per cui a breve potremo annunciare e rendere nota la progettualità pensata per questo polo museale archeologico che sarà un unicum e che avrà un'importante connessione con le sottostanti Cisterne romane». Buone nuove pure per l'ex mercato coperto che da domani ospiterà la mostra natalizia Intanto. Oltre alla grandezza dell'edificio, a colpire è il freddo pungente che c'è dentro e che d'inverno, com'è ovvio, si accentua. Una situazione che mette a dura prova la resistenza di organizzatori e artisti. «Ci piacerebbe avere a disposizione un luogo più idoneo. Con la riqualificazione, l'ex mercato coperto potrebbe diventare un polmone incredibile per la città, anche se non ho idea di come potremo inserirci noi», dice Bibi Iacopini, ideatore della mostra. A rincuorarlo, la risposta di Trasatti che parla dell'edificio come di un «foglio bianco».
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