«Turismo di qualità per crescere ancora»

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Mercoledì 30 Settembre 2020, 05:04
LA POLITICA
FERMO Non se l'aspettavano, le strutture ricettive di Fermo, di riuscire a salvare l'estate. Le premesse, a giugno, non erano delle migliori. Ma, a stagione ormai finita, il bilancio è più che positivo. Per loro, però, il lavoro è concluso solo a metà. Perché Fermo ha sì il mare, ma anche il teatro e i musei. Ha la cultura che non conosce stagioni. E vive tutto l'anno, o almeno ci prova. Al nuovo assessore al turismo, che sarà presentato oggi insieme alla giunta (definiti i 9 papabili di cui riferiamo nel servizio accanto), gli operatori del settore chiedono continuità e qualità. Continuità significa che la strada imboccata è quella giusta. Qualità che, a livello di eventi e iniziative, tolto l'Aquila e poco altro, si può e si deve crescere. È la storia delle sagre e delle feste di piazza, amate e odiate a seconda di chi parla. «Quello è commercio, non turismo. Turismo significa fare accoglienza sempre», spiega Guido Tassotti dell'hotel Astoria. Il titolare dell'unico albergo del centro plaude, invece, al connubio sport-turismo. «Ben vengano le iniziative che destagionalizzano. Quelle che funzionano di più dice sono quelle di carattere sportivo. La nuova amministrazione dovrebbe aiutare di più a organizzare eventi di livello le realtà sportive che tanto si impegnano. In questo modo fai anche promozione, perché la gente arriva, conosce il territorio e, magari, decide di tornarci». Male, invece, le sagre fine a se stesse, che fanno concorrenza a ristoranti e pizzerie.
Gli operatori
«È una questione di cambiare la cultura della città e di farlo coinvolgendo gli operatori, altrimenti sviliamo il nostro tessuto produttivo», spiega Tassotti che, fosse per lui, il Palio dell'Assunta, a Ferragosto, lo cancellerebbe: «Crea un gran disagio ai clienti. Quest'anno siamo andati bene proprio perché non c'era. Dicono di farlo per i turisti, ma in realtà è contro di loro, perché scappano via, rinunciando anche alle caparre versate». Le possibilità che la richiesta venga accolta rasentano lo zero. Nel programma elettorale è addirittura previsto un potenziamento della Cavalcata. Ma tentar non nuoce. Destagionalizzazione è anche la parola d'ordine di Francesco Gismondi, il presidente del Coordinamento b&b di Fermo. L'associazione mette in rete una ventina di strutture ricettive, circa un terzo di quelle censite nel capoluogo. «A differenza delle città della costa dice Gismondi , a Fermo si lavora tutto l'anno. È un punto di forza, ma può essere anche una debolezza. Infatti, qui, il Covid ha fatto più danni che altrove. Perché, mentre gli altri paesi sono più legati alla stagionalità e hanno aspettato l'inizio dell'estate per aprire, qui, da febbraio a giugno, è stato un disastro. Poi, per fortuna, l'estate è andata magnificamente. Questo per dire che, a problemi diversi, bisogna dare soluzioni diverse». Per il presidente dei b&b fermani, il lavoro fatto dall'ex assessore Francesco Trasatti in questi cinque anni è encomiabile: «Musei ed eventi sono un mix che fa la differenza. Se c'è continuità siamo più che felici. Noi ci siamo e siamo pronti a collaborare. Fare rete è un vantaggio per tutti», dice. Ma si può sempre migliorare. Destagionalizzando, appunto, e passando al setaccio le strutture ricettive che si spacciano per b&b senza esserlo. «C'è un sottobosco non indifferente chiosa Gismondi , la nuova amministrazione dovrebbe fare controlli e mettere in luce gli irregolari. Ne va dell'immagine turistica di Fermo».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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