Traffici in pullman A Lido Tre Archi la centrale dello spaccio

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Lunedì 20 Novembre 2017, 05:00
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FERMO Fra le indagini dei carabinieri anche quella per svelare l'eventuale collegamento fra l'ultimo e clamoroso arresto a Porto Sant'Elpidio e il maxi blitz di 11 giorni fa fra Lido Tre Archi, la zona elpidiense e Montegranaro che aveva portato a 12 ordinanze di custodia cautelare, di cui 8 eseguite subito, con un latitante che si era costituito nei giorni immediatamente successivi. Anche in quel caso le indagini erano partite da Porto Sant'Elpidio con la denuncia di una madre disperata che si era rivolta ai carabinieri per le continue spese del figlio. La segnalazione risale all'estate 2015, da quel momento erano partite le complesse indagini che avevano poi portato a smascherare l'organizzazione. In quel caso i rifornimenti di droga provenivano dal nord, da Bologna, e dal sud, fra Napoli e Caserta. Gli stupefacenti erano ingoiati o inseriti nel retto per sfuggire ai controlli come i narcos colombiani. Il blitz aveva portato al sequestro di mezzo chilo di sostanza stupefacente fra eroina e cocaina e, soprattutto, individuato un nuovo canale di rifornimento. Per non farsi scoprire, i pusher all'ingrosso prendevano i normali pullman di linea per Roma e Napoli. I militari - un centinaio quelli impegnati nel blitz, condotto con l'ausilio di due unità cinofile di Pesaro e un elicottero di Pescara - avevano stroncato un giro di spaccio concentrato in particolare fra Lido Tre Archi, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare e Civitanova. La base era a Lido Tre Archi e a stupire gli inquirenti erano state le tecniche utilizzate dai trafficanti. «Quando lavoravo a Roma e Fiumicino - aveva commentato il colonnello Ciro Niglio, alla guida del comando di Ascoli - era normale trovare simili stratagemmi. Ma ormai vengono utilizzati anche qui». Sotto la lente degli inquirenti, in particolare, il filone della cocaina, in mano a due degli arrestati, entrambi domiciliati a Lido Tre Archi. Uno smercio forse scollegato con quello dell'eroina e di cui si studiano appunto ora gli eventuali collegamenti con l'arresto di Porto Sant'Elpidio. Di là dai legami, resta l'allarme per la diffusione della droga, divenuta ormai un crocevia di grandi traffici. Sostanze stupefacenti come eroina e cocaina sembravano superate dai nuovi composti chimici. Invece la richiesta è sempre fortissima.
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