Tra Balcani e Campania caccia al clan fornitore

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Domenica 19 Novembre 2017, 05:00
GLI SVILUPPI
FERMO È il più grande quantitativo di cocaina mai trovato in una singola operazione nella lotta al traffico di droga sul territorio, crocevia da anni di traffici importanti di stupefacenti. La cocaina sequestrata dai carabinieri, una volta tagliata, avrebbe fruttato 3 milioni di euro. Apparteneva a un insospettabile, Demis Amaolo, ex imprenditore di 42 anni, che la teneva in casa sicuro di farla franca come probabilmente ha fatto chissà quante altre volte e chissà per quanti altri quantitativi. La droga era divisa in panetti, pronta per essere prelevata dai pusher e smerciata sul mercato di Natale, solitamente più vivace degli altri periodi dell'anno.
La sorpresa
Gli stessi investigatori, con a capo il capitano Roland Peluso, sono rimasti sorpresi quando si sono trovati davanti a una così ingente partita di coca. Sapevano ciò che cercavano perché da settimane l'ex imprenditore era controllato, ma non si aspettavano un colpo così importante che svela il business milionario con numeri da capogiro per la malavita che gestisce il traffico di cocaina. Il sequestro di ieri conferma anche quanto importante sia il mercato del Fermano per le bande che lo gestiscono, e sopratutto quanta droga riescono a smerciare sulla piazza locale. Ma più di ogni altra cosa conferma la saldatura, ormai acquisita, tra trafficati stranieri e personaggi del posto prestati alla malavita. L'obiettivo degli inquirenti ora è cercare di disarcionare la filiera. Due le possibili direttrici sulle quali si stanno muovendo le indagini sin da queste prime battute: Balcani e Campania. Non è un segreto per nessuno, infatti, che la cocaina che arriva nel Fermano, e nelle Marche più in generale, proviene in larga parte da questi due importanti canali di rifornimento.
Secondo alcuni tecnici, la coca smerciata in queste quantità diventa una minaccia anche per l'economia legale e ha un importante costo sociale per la collettività in generale. Basti pensare alle enormi ricadute, in termini di costi per la società, in tema di sforzi volti a garantire la sicurezza, la cura e la riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti o al finanziamento degli interventi di prevenzione e di assistenza sociale.
La soddisfazione
Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Ciro Niglio, non nasconde la sua soddisfazione: «E' stata una ottima attività che stiamo seguendo da tempo. Si tratta - ha detto l'ufficiale - di importanti operazioni, dopo la Due mari dei giorni scorsi su Fermo e dopo i 180 chilogrammi sequestrati a San Benedetto del Trono, ora abbiamo messo a segno un altro colpo al traffico di droga. Abbiamo però necessità di avere il supporto dei cittadini che devono vedere nelle forze dell'ordine un loro punto di riferimento».
Il colonnello Niglio non si sbilancia sulle indagini ma appare evidente che è in corso una gigantesca operazione investigativa per cercare di risalire ai grossisti, a chi tira le fila di tutto, quel terzo livello fino ad oggi mai raggiunto. «Stiamo lavorando - dice il colonnello - sappiamo che la cocaina arriva dal Sud America come coltivazione, ma ora il nostro compito è individuare la base di partenza. In questo sarà di fondamentale importanza anche le indicazioni che ci daranno le procure di Fermo e Ascoli».
Luciano Sgambetterra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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