Todisco prova nuove cure «Lisozima contro il virus»

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Martedì 29 Giugno 2021, 05:04
LO STUDIO
MONTE URANO Il lisozima per curare i soggetti affetti da Covid. Mauro Todisco (nella foto), medico di famiglia con ambulatori a Monte Urano e Torre San Patrizio, ne ha sperimentato la validità somministrandolo ai suoi pazienti. Lo racconta nel volume Il lisozima, cardine dell'immunità naturale in cui ha riportato la sua esperienza corredata da alcune testimonianze.
La proteina
Il lisozima è una proteina presente nei tessuti e nelle secrezioni umane ed animali (saliva, muco e lacrime, ecc.) a cui viene riconosciuta un'azione antibatterica, antivirale e immunomodulante, come risulta dalla scheda tecnica del farmaco reperibile sulla Banca Dati Farmaci dell'Aifa. Scoperto dal Nobel per la medicina Alexander Fleming sei anni prima della penicillina, è una barriera dai microrganismi patogeni. «Ho testato la sua efficacia frequentando lo studio del professor Luigi Di Bella racconta Todisco - e a ottobre 2020 ho iniziato a prescriverlo ai miei assistiti positivi. Ho utilizzato dosi fra i 4 e i 7,5 grammi giornalieri, sulla scorta dei risultati terapeutici osservati, coi medesimi dosaggi, nella cura dell'Herpes Zoster. Al 5 febbraio 2021, data alla quale si riferiscono i dati riportati nel mio libro, avevo avuto 72 pazienti positivi (5 non maggiorenni, 23 di età compresa fra 18 e 39 anni, 32 fra 40 e 65 anni, 8 fra 66 e 80 anni e 4 ultraottantenni); 26 dei quali avevano sviluppato l'infezione in forma sintomatica. Per 3 di questi 26 pazienti si era resa necessaria l'ospedalizzazione: due di loro non avevano avuto necessità di ventilazione invasiva e non hanno avuto reliquati di malattia alla dimissione mentre una paziente di 84 anni è deceduta per distress respiratorio». Uno studio citato dallo stesso Todisco ha dimostrato come il lisozima inibisca la replicazione virale del Covid. A supporto della sua tesi c'è Agnese Valentini che ha inserito la sostanza tra quelle utilizzate per la cura dei pazienti domiciliari positivi. Ha gestito 8 persone con la terapia mirata di cui 3 ultraottantenni, due con fattori di rischio e altre 3 senza.
Il supporto
«Nessuno dei soggetti trattati con lisozima ha avuto bisogno di supporto ventilatorio, pur avendo sviluppato polmonite interstiziale con tosse e saturazione minima raggiunta pari a 95%» racconta Valentini che precisa: «Solo un paziente con obesità grave è stato ricoverato considerando lo stato di comorbidità, ma non ha avuto bisogno di terapie aggiuntive». Questa sostanza è reperibile in commercio in farmacia. «Controindicazioni? Non ci sono se non una allergia specifica per la sostanza o alle proteine dell'uovo», conclude Todisco.
Massimiliano Viti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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