Tamponi non registrati le farmacie vanno in tilt

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Giovedì 13 Gennaio 2022, 05:05
LA PANDEMIA
FERMO Positivi per il Ministero della salute, ma non per l'Asur. Potrebbe avere conseguenze serie la situazione che s'è creata da qualche giorno nel Fermano. Da quando, a inizio anno, le piattaforme per comunicare le positività dopo aver fatto il tampone sono diventate due. Il problema riguarda soprattutto le farmacie e, se non verrà risolto al più presto, sarà il caos. Ma andiamo con ordine.
La piattaforma
Finora, per comunicare le positività, i farmacisti usavano la piattaforma Ts, che sta per Tessera sanitaria. I dati arrivavano al Ministero e all'Asur e di problemi non ce n'erano. Da qualche giorno, funziona anche un'altra piattaforma, la Go open care, che i dati li trasmette al Ministero, ma non all'Asur. Perciò, se il farmacista usa solo la seconda, all'Asur i dati dei positivi non arrivano, perché le due piattaforme non comunicano tra loro. Del problema, in Area vasta 4 se ne sono accorti per caso. Quando i telefoni hanno cominciato a squillare e persone che avevano fatto il tampone in farmacia ed erano risultate positive volevano sapere che dovevano fare e perché nessuno le aveva ancora contattate.
Il monitoraggio
A essere sfuggiti ai radar del monitoraggio sono in centinaia che, adesso, devono essere rintracciati. Una parte li sta recuperando il Dipartimento di prevenzione, un'altra l'Urp, visto che spesso sono proprio i positivi a farsi avanti. «Non mi stupisco di questo malfunzionamento. Del resto, anche per gli adempimenti delle vaccinazioni i vari uffici, sempre più oberati di lavoro, comunicano poco tra loro», commenta il presidente dell'Ordine dei farmacisti di Ascoli Piceno e Fermo, Ido Benigni. Che, riferendosi alle comunicazioni non andate a buon fine, parla di «vuoto pericolosissimo da colmare quanto prima». Da quello che gli risulta, spiega Benigni, le farmacie usano entrambe le piattaforme. Ma, se così fosse, di problemi non ce ne dovrebbero essere, come non ce ne sono stati fino a pochi giorni fa. La questione è seria. Prima di tutto perché, nel Fermano, i dati dei positivi sono sottostimati. E, poi, perché, sfuggendo alla sorveglianza dell'Asur, c'è la possibilità che i contagiati si sentano autorizzati a circolare liberamente, soprattutto gli asintomatici, e a fare la vita di prima. E le cose potrebbero peggiorare visto che, da ieri, nelle Marche, basta un tampone rapido negativo per decretare l'inizio e la fine della quarantena e, se le piattaforme non si metteranno a funzionare come dovrebbero, il sistema rischia di impazzire. Benigni prevede che per le farmacie «il lavoro triplicherà». Perciò, alcune si stanno attrezzando, «assumendo altri farmacisti e sottoscrivendo contratti con infermieri, per dare un servizio più celere e migliore possibile». Ma le nuove regole per le quarantene sanno di bandiera bianca alzata. Di un sistema sanitario che si arrende alla circolazione del virus, dopo che i dipartimenti di prevenzione, già da un po', hanno rinunciato a tracciare i contatti dei positivi e che i centri tamponi annaspano dietro liste interminabili (ieri, al Fermo Forum, sono stati tamponati i positivi del 29 dicembre, ndr). Liste destinate ad allungarsi, vista la crescita dei contagi. Duecentosei i nuovi casi registrati ieri nel Fermano, dove i positivi sono circa 3.300. Fermo è il Comune con più casi (639), seguito da Porto Sant'Elpidio (516), Sant'Elpidio a Mare (343), Porto San Giorgio (271), Montegranaro (251), Monte Urano (220) e Montegiorgio (132). Il Covid resta fuori solo da Montefalcone Appennino che non ha positivi né persone in quarantena.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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