Riforme, tasse e stretta sui ritardi balneari pronti alla mobilitazione

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Mercoledì 20 Febbraio 2019, 05:04
LA BATTAGLIA
FERMO «Siamo balneari, siamo imprenditori, siamo lavoratori». Riforme, meno tasse e stretta sui ritardi dei Comuni nell'applicazione della legge che ha disposto il differimento quindicennale della scadenza delle concessioni balneari. Inoltre, a livello nazionale, giusto stimolo e pungolo al Governo e Parlamento per definire una riforma organica che deve mettere in sicurezza le imprese di un settore che garantisce il 13% del Pil e il 14% della forza lavoro nel Paese. Sono questi i punti più significativi per il futuro della categoria emersi ieri all'assemblea degli imprenditori balneari che si è tenuta a Porto San Giorgio alla presenza del presidente nazionale del Sib.Antonio Capacchione, dei sindaci costieri e dei rappresentanti della Regione.
I referenti territoriali
L'incontro è stato coordinato dal direttore generale Massimiliano Polacco. Presenti al tavolo anche i referenti territoriali, il saluto per Porto San Giorgio è di Carlo Iommi: «Ringraziamo il presidente nazionale, abbiamo saputo che ha seguito la proroga per le concessioni nelle stanze dei bottoni. Una boccata d'ossigeno per la nostra categoria supertassata». Per Romano Montagnoli, referente Sib per Marche centrali, «C'è tanto da fare ancora». Aver ottenuto i 15 anni di proroga è un risultato importante ma occorre andare avanti. Il presidente Capacchione, figlio di contadini ha ricordato: «Se mi trovo qui è per mettere in sicurezza i sacrifici di due generazioni. Il tempo è risorsa preziosissima perché limitata. L'incontro di oggi è occasione di lavoro e confronto per affrontare le sfide economiche e ambientali». Anche i recenti dati provenienti dalla Bit lo confermano, il turismo rappresenta il 13% del Pil e occupa 14% della forza lavoro. «Lavoro che nessuno avrebbe scelto di fare -ha ricordato Capacchione- se fino al 1994 la concessione stagionale non fosse stata data per 1 anno, nessuno avrebbe scelto questo lavoro se non c'era il diritto al rinnovo alla scadenza che ha permesso al nostro Paese di costruire un modello unico al mondo dove la balneazione per essere sicura necessita dell'imprenditore». Tante le iniziative prese dagli operatori per far sentire la propria voce: «Abbiamo presentato il 2 luglio scorso istanza e di fronte a latitanza del governo abbiamo indettola giornata dei balneari per affermare la dignità di questi lavori.
I tempi
All'attuale ministro Centinaio «abbiamo segnalato che non avevamo bisogno di documenti da portare in Europa ma di una legge entro fine anno e abbiamo presentato i 10 emendamenti. Non si tratta di dare una diversa durata alle concessioni demaniali ma di un restyling profondo di una disciplina ancorata al codice di navigazione del 1942». Capacchione non dimentica l'Iva al 22% mentre quella della Grecia è al 6.55%. Poi ha chiuso con un appello: «Tenetevi pronti se saranno necessarie ulteriori mobilitazioni per aiutare la politica a fare il proprio lavoro. Tutelando le nostre aziende, tuteliamo l'interesse pubblico privato. Se saranno necessarie mobilitazioni ci dobbiamo mobilitare». L'intervento dei sindaci è partito da Nazareno Franchellucci: «Presenza e vicinanza di istituzioni in grado di rappresentare le problematiche. Capacchione ha saputo interpretare la base di tutte le battaglie, legata soprattutto alle tempistiche. Arrivare a 15 anni di proroga è un'occasione. La mia città è partita molto tardi nel progettare attività di carattere turistico per la protezione degli stabilimenti balneari. Il problema più grosso è quello burocratico che fa sbattere davanti a porte chiuse. Penso che la battaglia da portare avanti sia questa ma che la forza non manchi».
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