Rievocazioni sempreverdi il turismo punta al passato

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Lunedì 26 Agosto 2019, 05:04
LA STAGIONE
FERMO I cittadini possono imparare le tradizioni e i turisti hanno la possibilità di conoscere i luoghi: le rievocazioni, siano esse di fatti storici, di folklore o di semplici tradizioni e radici culturali fanno grandi paesi e città, e identificano un territorio. Come succede per Sciò la Pica a Monterubbiano, come è per il Torneo Cavalleresco di Servigliano, come accade a Grottazzolina con i Giorni di Azzolino.
I centri
A Sant'Elpidio a Mare c'è la Contesa del Secchio, la più antica rievocazione delle Marche che viene addirittura preceduta da un'altra manifestazione, Città Medioevo, Fermo ormai viene riconosciuta per la Cavalcata e, anche se non è una vera e propria rievocazione, anche Porto San Giorgio, con la Festa del Mare e la Padella Gigante, rende omaggio alle proprie origini, o meglio, tradizioni. Sei casi di eventi, sei città che si fanno conoscere per quello che sono, per le proprie radici storiche e culturali, per le cose che hanno da offrire, quasi degli autentici biglietti da visita a disposizione di paesi, città e comunità. «Noi la nostra festa comunale l'abbiamo inserita nello statuto» dice Maria Teresa Mircoli, sindaco di Monterubbiano che aggiunge: «Festeggiamo solo Pentecoste. E nell'occasione si ricordano sia la tradizione pagana sia quella religiosa, rituali di epoca picena si uniscono agli usi cittadini successivi».
Il corteo
Quale dunque il valore per il paese? Con l'evento, con il corteo, chi assiste impara che ci sono stati i piceni, che il paese anticamente era suddiviso in quattro corporazioni, ancora presenti nell'organizzazione del corteo e della Giostra dell'Anello. Un buon valore aggiunto, così come quello di Sant'Elpidio a Mare, che pure ha istituzionalizzato, la Contesa del Secchio, la più antica rievocazione delle Marche. «E' un successo, come è stato quest'anno commenta il sindaco Alessio Terrenzi hanno risposto in tanti anche turisti, e per mantenerli, e per farci meglio conoscere, cerchiamo sempre di fare cose nuove». Quali? Inserire un personaggio, adattare i costumi, creare originalità che contribuiscano a diffondere il territorio per i valori che si hanno e che si dovrebbero trasmettere a tutti, non solo ai cittadini. Così accade che a Sant'Elpidio a Mare si possano vedere turisti che indossano le magliette delle contrade e facciano il tifo. «Le contrade fanno da collante per i cittadini, creano aggregazione anche di tanti ragazzi il pensiero del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, sulla Cavalcata . Poi eventi di questo tipo che attirano tanta gente dà visibilità esterna anche a livello turistico. Noi abbiamo spazi per crescere e dovremo percorrerli».
La colonna vertebrale
Il pensiero che ha anche il sindaco di Servigliano Marco Rotoni. «Per noi la Giostra è ormai la colonna vertebrale di Servigliano dice : anno dopo anno ci abbiamo lavorato. E quest'anno abbiamo registrato anche tante presenze straniere. Organizzare tutto questo ci rende orgogliosi, ma ci carica di responsabilità e ci invita a fare sempre meglio». Il che vuol dire creare sempre più dinamismo, che soddisfi i gusti di tutti e che permetta a Servigliano di avere l'attrattiva che merita. Così anche I Giorni di Azzolino che anche quest'anno ha avuto un gran successo e ha creato aggregazione tra i grottesi e i visitatori, che hanno potuto imparare che il paese deve il nome ad Azzo VII d'Este. «L'Italia è il Paese della cultura e i piccoli paesi sono l'essenza e la varietà di questo patrimonio commentano il sindaco Antognozzi e l'assessore Litantrace un patrimonio fatto di cultura, miti e storie che attraggono qualsiasi visitatore, soprattutto straniero. Tutto ciò aiuta la promozione turistica del territorio».
La riviera
Lo stesso dicasi per la costa e la Festa del Mare di Porto San Giorgio. Con la padella gigante che ricorda il gruppo di marinai riunito in sciopero che nel XIII secolo costruì una grande padella per mangiare tutti insieme le riserve di cibo. «Facciamo conoscere la città facendo memoria commenta il sindaco Nicola Loira tutto ciò serve ai cittadini che così si costruiscono un'identità, e serve anche a chi arriva da fuori, facendo accoglienza come siamo capaci di fare, secondo la nostra cultura». E tutti sono d'accordo: non potrebbe funzionare tutto così bene se non ci fossero i cittadini innamorati dei propri paesi e città che cercano di trasmettere un po' della loro passione anche fuori, a chi non conosce le singole realtà.
Chiara Morini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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