Pochi posti letto e servizi Sanità ancora in affanno

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Venerdì 22 Novembre 2019, 05:04
IL REPORT
FERMO Sanità in affanno, indietreggia la qualità della vita nel Fermano. A dirlo è uno studio, relativo all'anno scorso, di Italia Oggi e Università La Sapienza. Il quotidiano economico e l'ateneo romano hanno analizzato diversi indicatori che, nel complesso, disegnano per la nostra provincia un quadro di luci e ombre. Nella classifica generale delle 107 province d'Italia, quella di Fermo è al 61esimo posto.
La posizione
In dodici mesi ha perso cinque posizioni ed è l'ultima delle marchigiane (Macerata è 19esima, Ancona 27esima, Ascoli Piceno 37esima, Pesaro e Urbino 51esima). Sul podio si sono piazzate tre città del nord: dalla prima a scendere, Trento, Pordenone e Sondrio. In coda, tre del sud: dall'ultima a salire, Agrigento, Crotone e Napoli. Fermo è nella seconda metà della classifica. La retrocessione è colpa soprattutto della sanità, dove la nostra provincia è al 104esimo posto. Alla base del pessimo risultato c'è la penuria di posti letto (102esimo posto nei reparti specialistici) e di apparecchiature diagnostiche (101esimo posto). Ogni 100mila abitanti, nell'unico ospedale fermano c'è spazio per 13 pazienti di Ostetricia, 11 di Cardiologia, 8,5 di Oncologia e tre di Terapia intensiva (ultima provincia d'Italia). Due le risonanze magnetiche a disposizione rapportate alla popolazione. Non va molto meglio l'ambiente (100esimo posto). Dalla ricerca è emerso che, in un anno, i fermani hanno prodotto in media 534 chili di rifiuti ciascuno (66esimo posto), ma hanno consumano solo 176 litri d'acqua (14esimo posto). Male la depurazione delle acque reflue (86,81%, 94esimo posto) e il trasporto pubblico a Fermo città (96esimo posto). Per la raccolta differenziata, il capoluogo si posiziona al 56esimo posto.
La crisi
Nonostante la crisi che imperversa da anni e che ha condannato a morte centinaia di aziende, la voce affari e lavoro segna una rincuorante 17esima posizione. La provincia fermana è 31esima per tasso di occupazione, 17esima per quello di disoccupazione, nona per numero di protesti e addirittura sesta per quello di imprese registrate (120 ogni 100mila abitanti). Drammatico, invece, il rapporto con le cessazioni: cinque ogni cento aziende attive. Le imprese faticano a innovarsi. Le start up sono solo 105 ogni 100mila abitanti. I fermani hanno un reddito medio pro capite di 16.500 euro. La busta paga di un dipendente si aggira sui 19mila euro l'anno, le pensioni sui 15mila. Secondo la ricerca, la nostra provincia è ancora abbastanza sicura. La classifica la piazza al 30esimo posto (22esima per i reati contro la persona, 45esima per quelli contro il patrimonio). C'è da dire che lo studio fa riferimento a dati del 2017. Se avesse considerato le due rapine finite in tragedia a Montegiorgio e Sant'Elpidio a Mare e il femminicidio a Porto Sant'Elpidio dell'anno scorso, i numeri sarebbero stati diversi.
Le violenze
La provincia è al 30esimo posto per numero di omicidi colposi e preterintenzionali (due ogni 100mila abitanti), al 37esimo per tentati omicidi (uno), al 34esimo per violenze sessuali (sei). Cinquantadue gli scippi denunciati ogni 100mila abitanti, 96 i furti d'auto, 395 quelli in appartamento. Due le rapine tra banche e uffici postali, 96 le truffe informatiche scoperte. Nonostante la tragica morte dell'operaio in servizio al distributore di benzina di Monte Urano, il Fermano registra un tasso tra i più bassi di infortuni sul lavoro (19 ogni 100mila abitanti). In provincia, quasi una persona su tre muore di tumore. L'anno scorso ci sono stati 152 tra morti e feriti ogni cento incidenti stradali. Sei i suicidi ogni 100mila abitanti. Non che sia una novità, ma nel Fermano si fanno sempre meno figli. Nel 2018 sono nati appena 6,6 bambini ogni mille residenti. In rapporto, i morti sono stati 11,5.
Gli stranieri
Ogni mille residenti ci sono 29 emigrati e 30 immigrati. Poco più della metà dei fermani tra 25 e 64 anni ha un diploma di scuola superiore. È laureto poco più di un quarto dei giovani tra 25 e 39 anni. Nel territorio che, per crescere, vuole puntare sul turismo sono presenti 73 alberghi e 23 agriturismi ogni 100mila abitanti. I ristoranti sono 47, i bar 69. Resiste l'associazionismo. Le realtà ricreative e culturali sono 17 ogni 100mila abitanti. Rapportati, ci sono solo tre librerie e un cinema, ma otto palestre. Perché, a quanto pare, ai fermani piace stare in forma.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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