Più presenze alla mensa tante le richieste di aiuto

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Martedì 3 Dicembre 2019, 05:04
IL FOCUS
FERMO Da una parte le luci colorate e il clima di festa. Dall'altra il disagio di chi non ha i soldi per mettere qualcosa sotto i denti o un posto dove dormire. Due facce della stessa medaglia. Quella del Fermano che, avviandosi alla fine dell'anno, si scopre sempre più povero. Aumentano gli accessi alle mense sociali e le richieste di aiuto. Il paracadute della famiglia, che finora ha tenuto a galla la provincia, comincia a sgonfiarsi. Per tanti, il rischio di precipitare è enorme. Segno che la crisi è tutt'altro che superata. Che la ripresa è più che mai lontana. Un fenomeno tanto trasversale, quanto invisibile, quello della povertà.
Il sommerso
Un sommerso che stenta a emergere, se non in situazioni eccezionali. Il Fermano orgoglioso non rovista tra i cassonetti in cerca di qualche avanzo. Salvo rarissimi casi, non dorme all'addiaccio. Non elemosina fuori dalle chiese o dai negozi. Il freno della vergogna è sempre tirato al massimo. Ma, lontano dalle piazze e dagli sguardi della gente, le file dei disgraziati si allungano. Questuanti silenziosi in cerca d'aiuto con un territorio prova a rispondere.
Le forze
Unisce le forze per fronteggiare l'emergenza. Comuni, Chiesa e associazioni, religiose e non, marciano insieme, compatti. Ma c'è chi pensa non sia abbastanza. Che non ritoccare le tariffe non basti. Che, insomma, si potrebbe, e dovrebbe, fare di più. «Tutti quei soldi spesi per il Natale erano proprio necessari, quando c'è chi non ha niente da mangiare?», l'interrogativo sollevato da molti a cui i Comuni dovranno prima o poi rispondere. Perché, se è vero che le risorse nelle pubbliche casse arrivano col contagocce, allora lo schiaffo alla miseria fa ancora più male. «Il Comune di Fermo dice il sindaco Paolo Calcinaro è da sempre stato all'avanguardia nel contrasto alle situazione di povertà e negli anni ha messo a disposizione un budget ampissimo per gli interventi sul sociale. Poi, è ovvio che non sarà mai abbastanza. In tanti vengono dal sindaco e tante volte capita di sentirsi impotenti, ma è stato sempre fatto tutto il possibile». In città sono quattrocento i nuclei famigliari che beneficiano del reddito di cittadinanza. Di queste, solo 180 sono seguite dai servizi sociali. Famiglie, minori e anziani indigenti, le fasce più supportate dal Comune. Gli interventi vanno dai contributi per pagare affitto e bollette, a quelli per testi scolastici, mensa e scuolabus. Dalle rette per gli ospizi ai contributi a supporto dei ragazzini soli o difficili. Dalle agevolazioni per fare sport, in collaborazione con la farmacia comunale, agli sgravi sulla Tari. Per far fronte alle crescenti richieste di aiuto, il Comune ha assunto altri due assistenti sociali. Ora sono quattro. Non va meglio sulla costa. A Porto San Giorgio, da anni, il Comune è in prima linea per fronteggiate le situazioni più critiche.
L'accesso al reddito
«Monitoriamo l'accesso al reddito di cittadinanza fa sapere l'assessore ai Servizi sociali Francesco Tota Gramegna e abbiamo rafforzato il rapporto con Caritas, enti caritativi e del terzo settore della città per tenere sotto controllo la situazione. Ma la mancanza di lavoro mette in difficoltà tante famiglie che non riescono a pagare affitto e bollette». Per far fronte all'emergenza, Montegranaro si è inventato il fondo anti-crisi. Poco più di diecimila euro messi a bilancio, con cui il Comune fa dei bandi.
Gli aiuti
«Contributi una tantum di 300 euro a famiglia spiega il sindaco Ediana Mancini , per sostenere le situazioni più difficili. Si tratta di misure che vanno oltre la normativa regionale». Destinatari sono i nuclei che restano fuori dagli altri tipi di aiuti. I soldi spariscono in un attimo. L'anno prossimo l'amministrazione proverà a mettere a bilancio qualcosa in più. I vestiti raccolti finiscono alla Caritas che lavora a quattro mani con i Servizi sociali. Al pari dei vicini, anche il Comune calzaturiero si scopre più povero. Intere famiglie rimaste senza lavoro che bussano alle porte di piazza Mazzini. «Negli anni le richieste sono aumentate. Anche a Montegranaro, che è sempre stato un paese molto florido dal punto di vista economico, la crisi morde. Cerchiamo di prestare la massima attenzione a tutte queste situazioni di difficoltà che purtroppo stanno crescendo. Anche indirizzando e dando indicazioni utili a chi ha perso il lavoro e non sa come muoversi».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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