Parte la sfida a Calcinaro è già assalto alla poltrona

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Domenica 22 Settembre 2019, 05:04
LE COMUNALI
FERMO L'uomo da battere è lui: Paolo Calcinaro, il sindaco uscente, forte di un consenso popolare che gli permette di dormire sonni tranquilli. Almeno per ora. Perché, all'ombra del primo sole d'autunno, la politica fermana si muove. Eccome. Fibrillazioni trasversali che attraversano tutto l'emiciclo. Da sinistra a destra, passando per il civismo. Che, per dirla con il capogruppo in Consiglio comunale Pierluigi Malvatani, «oggi va di moda perché è come una lavatrice che ripulisce le persone». Dai peccati dei partiti. Vituperati, eppure ancora forti. A provarlo, le migrazioni degli ultimi tempi. Con Fratelli d'Italia diventato contenitore attraente e accogliente per tanti. Dal fermano Saturnino Di Ruscio, ai sangiorgesi Andrea Agostini e Maria Lina Vitturini. Fino all'ultimo, recentissimo, ingresso del pedasino Giuseppe Galasso. Solo per fare qualche nome. Movimenti, dunque, in vista delle amministrative dell'anno prossimo. Calcinaro, tacciato dai dem di «eccessiva ambiguità politica», promette di restare fedele ai civici che l'hanno visto trionfare e di chiudere le porte a ogni ipotesi di alleanza partitica. «Sono più che convinto dice del percorso da civico, perché non vedo in me ambizioni che vadano oltre la città. Per una città come Fermo, una visione civica al di là delle ideologie è un percorso giusto che aiuta molto, anche nella velocità delle decisioni. In questa realtà si può continuare a operare».
La sinistra
A sinistra il nodo da sciogliere è solo uno: un accordo Pd-Cinque Stelle, a Fermo, è possibile? Glissano i pentastellati, forse in attesa di direttive dall'alto. Ma l'intesa raggiunta in Umbria potrebbe aprire le porte a un sodalizio ufficiale. Quanto ai democrat, la parola d'ordine, per ora, è correre da soli. «Bisogna fare un salto di qualità e avere un indirizzo programmatico più ampio», fanno sapere, mentre sono in cerca di un nome forte, «espressione del partito», ma sempre «nel campo politico del centrosinistra».
Alleanza giallorossa
Al momento, l'idea di un'alleanza giallorossa sembra, perciò, lontana. Anche perché, per i dem, significherebbe cedere il posto a un candidato civico. Come già successo quasi cinque anni fa. E il Pd, per adesso, non sembra disposto. Ecco allora tornare a circolare il nome di Fabrizio Cesetti. Che, però, smentisce. Dice di volersi ricandidare in Regione, «per continuare il percorso iniziato». Il suo aiuto al capoluogo, l'ex deputato, però, promette di darlo comunque. Il partito, che negli anni in città ha visto crollare i consensi, abbozza. L'idea di un candidato giallorosso non fa impazzire neppure i pentastellati, nati e cresciuti per correre da soli. Ma l'aria, forse, sta cambiando. Vuole battere il ferro finché è caldo la Lega. Forte dell'exploit delle europee di maggio, dove il Carroccio, a Fermo, ha sfiorato il 38%. Ma le comunali, si sa, sono altro. Più che al simbolo, il voto va alla persona. Che nel capoluogo potrebbe essere Gianluca Tulli. Se il centrodestra si presenterà compatto, il suo sarebbe un nome da spendere. A patto di non litigare con il partito della Meloni, che è in crescita e che potrebbe voler dire la sua. C'è poi il composito universo dei civici. Un microcosmo in costante espansione. Capeggiato dall'avvocato Ugo Ciarrocchi, da poco ha fatto il suo ingresso nell'agone politico il comitato Fermo al centro. E, fin dalle prime battute, non ha risparmiato aspre critiche a Calcinaro e co. A sinistra, Massimo Rossi e Maria Giulia Torresi sono già scesi in campo. Ieri c'è stata la prima assemblea pubblica per gettare le basi del programma elettorale. Nel centrodestra, Fermo Forte di Alessandro Bargoni potrebbe spostare l'asse degli equilibri. Negli ultimi tempi l'ex forzista ha ammorbidito la sua posizione nei confronti dell'amministrazione. Di carne al fuoco, insomma, non ne manca. La campagna elettorale è solo all'inizio e c'è da scommettere che le sorprese non mancheranno.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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