Parte la lotta contro il tempo per il cantiere di Santa Maria

2 Minuti di Lettura
Martedì 25 Giugno 2019, 05:04
IL CASO
MONTEGRANARO Sarà una lotta contro il tempo per riaprire la scuola Santa Maria in tempo per l'inizio del nuovo anno scolastico. Come noto da tempo, l'adeguamento sismico del plesso era stato scorporato in due fasi a causa della doppia provenienza dei fondi raccolti dal Comune per l'intervento: 580mila euro di provenienza ministeriale, circa 300mila dai fondi per la ricostruzione post sisma. La prima fase è già ultimata da tempo, ma il problema arriva ora.
La spiegazione
«Nel giro di qualche settimana sapremo se l'Ufficio Ricostruzione accetterà la nostra richiesta di far completare anche il secondo stralcio dall'impresa che ha eseguito il primo spiega l'assessore ai lavori pubblici Aronne Perugini se la richiesta sarà accettata, si procederà abbastanza spediti e dovremmo farcela per settembre, probabilmente in tempo per l'inizio del nuovo anno scolastico. In caso contrario, dovremmo indire una nuova gara e a quel punto i tempi finirebbero per dilatarsi». Dilatarsi vorrebbe dire, con tutta probabilità, non poter riportare gli alunni in classe prima delle festività natalizie a cavallo tra il 2019 e il 2020. Praticamente ad un anno e mezzo dal via dei lavori, iniziati nel settembre scorso.
Il luogo
Una partita diventata più che complessa quella dei lavori alla scuola a due passi dall'ospedale. L'iter si era avviato addirittura all'inizio della scorsa legislatura, nel 2015, con la notizia che il Miur, all'interni dei bandi per il piano triennale dell'edilizia scolastica, aveva accettato la richiesta di 580 mila euro per un intervento di miglioramento sismico della struttura. Ma i primi studi di fattibilità risalgono addirittura all'amministrazione Gismondi. Fu una bella notizia, ma l'erogazione dei fondi fu tutto fuorché celere. E così, in attesa dell'arrivo dei soldi e con la scuola interessata in alcune parti da piccole lesioni causate dal sisma del 2016, il Comune era andato in caccia di ulteriori fondi per provare a potenziare il progetto da miglioramento ad adeguamento sismico.
I tempi
Ma i 300mila euro accordati dall'Ufficio Ricostruzione sono arrivati quando ormai progetto originale era ormai appaltato e pronto a tramutarsi in cantiere. Logica direbbe che, per evitare sovrapposizioni inutili e lungaggini, sarebbe più semplice far continuare a lavorare l'impresa che ha già eseguito questo stralcio di lavori. Ma non è detto che la linea dell'amministrazione comunale passi, perché l'iter dei fondi ministeriali e quello per i soldi della ricostruzione post sisma viaggiano su binari diversi e con modalità assai differenti.
La richiesta
E già un anno fa, quando l'amministrazione chiese di poter armonizzare i due progetti per farli confluire in uno solo, visto che in alcune parti dell'edificio con la seconda fase si andrà a smantellare opere realizzare con la prima, la risposta fu negativa. Questioni burocratiche all'italiana. Ad ogni modo, se non si riuscisse a riportare a Santa Maria i circa 500 studenti portati lo scorso settembre al plesso di San Liborio, tutto resterebbe come è stato fino ad ora.
Marco Pagliariccio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA