OTTOCENTO SANITARI DEVONO ANCORA FARE LA PROFILASSI

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Giovedì 4 Marzo 2021, 05:04
LA PANDEMIA
FERMO Forze dell'ordine sparpagliate tra Fermo, Petritoli, Amandola e Porto San Giorgio. Professori prenotati a Montegranaro invece che a Petritoli. Avvocati dimenticati. Malati sorpassati da giudici e militari. È un percorso a ostacoli la vaccinazione nel Fermano. Col passare dei giorni, invece di migliorare, le cose si complicano. L'Area vasta 4 insegue le fughe in avanti della Regione. Comunicazioni che arrivano all'ultimo minuto e obbligano a tour de force. Di problemi ce ne sono su più livelli. C'è quello delle sedi.
Le sedi
Con la capillarità sul territorio che non significa per forza funzionalità. Così succede che i vaccini alle forze dell'ordine (AstraZeneca, come per il personale scolastico), ieri e oggi, si faranno in tre punti: all'ospedale di Amandola sessanta (60 al giorno), al distretto sanitario di Petritoli (10), al dipartimento di prevenzione di Fermo (40). Da domani, i vaccini per le forze dell'ordine si concentreranno nel distretto sanitario di Porto San Giorgio: 120 al giorno, dalle 14 alle 20, solo su prenotazione concordata dall'Asur con gli enti di riferimento. Le vaccinazioni, si diceva, sono partite ieri. E la polemica montata nei giorni scorsi è esplosa. Sul piede di guerra gli avvocati, rimasti fuori dal blocco tribunale. «In tribunale, incontriamo tante persone quante cancellieri e magistrati. Perché loro sì e noi no?», ragionano contrariati i legali. Ieri, al Murri sono partite le vaccinazioni dei pazienti ultrafragili. Per ora, a ricevere la prima dose (Pfizer o Moderna) sono i dializzati.
Gli ultrafragili
Della categoria fanno parte anche trapiantati, oncoematologici e chi soffre di fibrosi cistica o insufficienze respiratorie gravi. Tutti malati già in carico al sistema sanitario. Dovranno, invece, aspettare i pazienti fragili: cardiopatici, diabetici e gli altri malati oncologici. L'altra polemica riguarda proprio loro. O meglio la Regione, che ha deciso di farli vaccinare dopo altre categorie considerate meno a rischio. Un tutti contro tutti con un unico responsabile: il vaccino che arriva centellinato e obbliga a fare scelte. Ne sanno qualcosa gli ottocento sanitari che ancora devono essere vaccinati. «Lo so che ci sono persone scontente, soprattutto chi sta male, ma il vaccino non protegge solo me, ma anche chi mi sta intorno. Per questo sono qui, non per passare avanti a qualcun altro», diceva ieri mattina una magistrata. «Vaccinarsi commentava un'altra è un dovere e un segno di rispetto anche verso chi ancora non ha questa opportunità. A chi dice che non si fida e a quelli che preferiscono aspettare perché non voglio fare da cavia dico che stanno sbagliando».
Le scuole
Fino al 12 marzo, proseguono le vaccinazioni del personale scolastico. E anche qui i problemi non mancano. Perché alcuni insegnanti si sono ritrovati prenotati a Montegranaro o ad Amandola e, solo dopo essersi confrontati con i colleghi prenotati a Petritoli, si sono accorti dell'errore. E hanno intasato i centralini dell'Av4 che, per risolvere l'inghippo, vaccinerà a Petritoli anche quelli che, per sbaglio, sono finiti in un'altra lista. Dal 13 marzo il centro vaccinale di Petritoli si fermerà. Il personale sanitario si sposterà ad Amandola per le seconde dosi degli over 80. Poi, il punto vaccini dell'area montana chiuderà definitivamente. Il 23 riaprirà quello di Petritoli, almeno fino al 5 aprile. L'ex ospedale di Montegranaro continuerà a vaccinare gli over 80 fino al 6 aprile. Dal 7 sarà sostituito dalla scuola don Dino Mancini di Fermo.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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