Ospedale sempre più fantasma L'odissea del cantiere che non c'è

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Domenica 22 Ottobre 2017, 05:00
IL CASO
FERMO La nuova data (l'ennesima) c'è: entro metà novembre dovrebbero partire i lavori nell'area dove sorgerà l'ospedale di Campiglione. A darne notizia è l'assessore regionale al Bilancio Fabrizio Cesetti. «L'ospedale si farà», rassicura ancora. «La ditta sta per firmare il contratto, poi sarà nella condizione di iniziare i lavori di bonifica bellica e gli scavi archeologici, che valgono un milione di euro, nonché quelli della viabilità provvisoria per i residenti». Nessuna certezza, invece, sulla posa della prima pietra. «Dipende dall'esito di questi interventi. L'auspicio resta comunque quello di avere l'ospedale pronto per il 2020», afferma Cesetti.
La storia
Una storia che ha tenuto per anni il territorio con il fiato sospeso, quella del nosocomio di San Claudio, tra presentazioni in pompa magna, rinvii e voci di nulla di fatto. Ora, forse, la matassa si sta davvero sbrogliando. Ma il condizionale resta d'obbligo visti i precedenti. Della serie finché non si mettono in moto davvero le ruspe un po' di scetticismo ci sta. Anche perché durante la presentazione di un anno e mezzo fa si parlò di fine lavori entro il 2018. Certo, in mezzo ci sono stati i terremoti... Però a fine 2017 di fatto i lavori non sono neanche cominciati. «Che sarebbe stato pronto entro il 2018 frena Cesetti forse sono parole sfuggite a qualcuno. Quando ho messo i soldi per l'ospedale di Fermo nel primo bilancio regionale, a dicembre 2015, i quattro milioni di euro per il collaudo li ho previsti nel 2020. È comunque indubbio che ci sia stato qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma si è trattato di tempo speso bene: non sono stati commessi errori, sono stati fatti tutti i passaggi necessari e previsti gli interventi sulla viabilità, sulla bonifica bellica e sugli scavi archeologici che prima non erano programmati. Il progetto, che risaliva ad anni fa, è stato ammodernato e attualizzato con più posti letto 312 per acuti, 20 Inrca e 30 tecnici e sale operatorie (cinque) e uno spazio dove realizzare la radioterapia». La Regione ha quindi recepito le richieste dell'Area Vasta 4 relative a un potenziamento della struttura rispetto al programma iniziale. Richieste simili erano arrivate qualche settimana fa anche dal Centro Studi Carducci che aveva lamentato l'inadeguatezza del progetto arrivando a definire il nuovo ospedale, così com'era stato concepito, «poco più di un poliambulatorio».
I professionisti
A riguardo Cesetti è netto: «Le indicazioni dell'Area Vasta 4, e solo quelle, erano state recepite già da tempo. Al progetto dell'ospedale lavorano affermati e consolidati professionisti che sanno quello che fanno. Pensare che l'ordine del giorno sull'ospedale sia dettato dal Centro Studi Carducci, che non ha alcuna voce in capitolo, sarebbe una bestemmia e da irresponsabili».
L'avvio del cantiere segnerà un passo decisivo verso la costruzione della nuova struttura e dovrebbe mettere a tacere critiche e polemiche che nel corso degli anni si sono moltiplicate.
Dal 2012
Era infatti fine 2012 quando il progetto dell'ospedale venne ufficialmente presentato per la prima volta. Dopo tre anni e mezzi di stallo, il modellino del nuovo nosocomio tornò a essere mostrato a Palazzo dei Priori. Nel frattempo in Regione l'amministrazione Ceriscioli aveva deciso di destinare 70 milioni alla costruzione dell'ospedale.
La strada a questo punto era sembrata in discesa. La data indicata per la fine dei lavori era giugno 2018. A inizio 2016 il gruppo Carron ha vinto l'appalto per realizzare l'edificio. Oltre alla solita burocrazia, il terremoto ha portato a un brusco arresto dell'iter. A Marzo di quest'anno il Comune di Fermo ha espropriato l'area su ci sorgerà l'ospedale. Settembre era la nuova data per l'avvio dei lavori. Tra un mesetto, salvo ulteriori sorprese, le ruspe dovrebbero fare la loro comparsa a San Claudio. Quanto al Murri, una volta in funzione la struttura di Campiglione, escludendo ripensamenti, dovrebbe ospitare i reparti di endoscopia e di chirurgia extraospedaliera e ambulatoriale aggiuntiva.
Francesca Pasquali
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