Ombrelloni e gazebo con stufe Obiettivo: non perdere clienti

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Venerdì 22 Ottobre 2021, 05:06
L'ARREDO URBANO
FERMO Ombrelloni, gazebo e stufe. Con l'arrivo del fresco, torna l'armamentario per non far scappare i clienti. Bar e ristoranti s'attrezzano coi dehors, ma, rispetto all'estate, non cambierà tanto. Nel senso che i regolamenti comunali permettono ai ristoratori di usare tutto l'anno le coperture esterne. Perciò, quello che d'estate serve per ripararsi dal sole, d'inverno dovrebbe proteggere dal freddo. Più o meno. Per esempio, in piazza a Fermo i dehors non sono previsti. Per questioni di decoro urbano e perché toglierebbero spazio alle attrazioni natalizie. Gli ombrelloni, invece, «al massimo dovranno essere un po' spostati».
Le visuali
Stesso discorso per Torre di Palme. Anche lì, niente gazebo, «per tutelare il luogo e la visuale». Quello che i commercianti possono fare è usare le coperture leggere che, infatti, sono rimaste al loro posto. Poi, ogni attività si arrangia a modo suo. La maggior parte coi funghi termici. Nel capoluogo, la novità riguarda piazzale Azzolino dove, quest'anno, per la prima volta, arriveranno i dehors. «Lì è previsto un piano unitario di adeguamento e tutti gli utenti hanno presentato una progettazione comune per mettere i dehors, anche chiusi», spiega l'assessora all'Urbanistica, Maria Antonietta Di Felice.
La Soprintendenza
L'orientamento del Comune è di andare verso «progetti unitari, per dare un impatto unico e non procedere a macchia di leopardo». Come raccomandato dal Rau (Regolamento dell'arredo urbano), la cui versione aggiornata è al vaglio della Soprintendenza. A Porto Sant'Elpidio, l'ostacolo più grosso ai dehors è la viabilità. Nel senso che, per essere autorizzati, non devono intralciarla. E non sempre i due aspetti collimano. È il caso della zona di via Leopardi dove, per mettere i dehors, bisognerebbe chiudere la piazzetta. «Ci stiamo ragionando, ma serve il parere della polizia municipale», specifica l'assessora al Commercio, Patrizia Canzonetta. Le prime richieste di spazi coperti all'aperto, al Comune, sono arrivate. Ma non sempre i progetti presentati rispettano le indicazioni del regolamento. Così succede che un locale chiede di mettere un dehor a teli bianchi. Che non vanno bene, «perché sembrano pareti ed escludono il resto». Niente via libera e progetto da rivedere. «Quello dei dehors è un sistema che sta prendendo piede prosegue Canzonetta e che in via Battisti ormai va da sé, ma c'è un regolamento da rispettare e riguarda sia la viabilità sia il decoro».
Il regolamento
Il regolamento di Porto San Giorgio divide la cittadina in zone. Quella storica ha le maglie più strette. Lì si possono usare solo strutture leggere. Nelle altre zone i progetti vanno vagliati dal Comune caso per caso, secondo la zona di appartenenza. In via Gentili, per esempio, quest'estate, i commercianti hanno presentato una richiesta congiunta e ottenuto la chiusura notturna della strada. Il ragionamento, ora, si sosta sui fine settimana. «Abbiamo applicato la zonizzazione spiega l'assessore al Commercio, Christian De Luna per evitare installazioni degradanti o impattanti. Sono contento perché gli operatori commerciali sono i primi ad avere buon gusto. Auspico che, vista la situazione, l'intenzione del Governo sia di aiutare ancora le categorie commerciali». Che tradotto significa continuare a non far pagare la tassa per l'occupazione del suolo pubblico. La deroga scade il 31 dicembre e non si sa se verrà prorogata. I Comuni se lo augurano. I ristoratori ancora di più.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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