Michele, una vita senza ombre nuove piste per chiarire il giallo

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Mercoledì 19 Febbraio 2020, 05:04
LA TRAGEDIA
PORTO SANT'ELPIDIO Il Fermano sotto shock per l'assassinio del romeno a Porto Sant'Elpidio. Mihaita Radu, 31 anni, trovato morto in strada nelle campagne della Corva. Del caso si occupano i militari dell'Arma, l'inchiesta è in capo al magistrato Alessandro Pazzaglini del tribunale di Fermo. Posti di blocco ovunque lungo la costa ieri. Intanto proseguono le indagini. Frenetico il lavoro degli inquirenti che stanno cercando di dare un volto e un nome all'assassino che ha sferrato le coltellate al papà.
I particolari
Dal comando di via Beni non trapela alcuna notizia sulle indagini perché è presto per un'analisi stringente sugli ultimi fatti. Si vagliano tutte le ipotesi e niente è lasciato al caso. Tutte le piste sono aperte. Non è stata disposta ancora l'autopsia e non è nemmeno chiaro quante coltellate siano state inferte. Chi ha prestato soccorso parla di 15-20 ferite alla schiena, ma potrebbero essere anche più. Qualcuna è stata letale. Ha colpito organi vitali. L'uomo è stato trovato riverso a terra in posizione anomala, rannicchiato, sulla bocca un rigolo di sangue, per terra vomito. Dev'essere stato scaricato su quello stradino di collina da una macchina in corsa. Tutto è in un limbo fin quando non si capirà qualcosa di più sugli ultimi giorni e gli ultimi istanti di vita del romeno che i conoscenti chiamavano Michele. I controlli nei locali e negli appartamenti si sono intensificati in queste ore ma al momento non è dato sapere quali e quanti passi avanti si siano compiuti nella direzione della chiarezza. Si parla di assassino ma non si deve trascurare che a uccidere potrebbero essere state più persone. Sarà l'anatomopatologo a stabilire, in base alle impronte raccolte, chi ha affondato la lama in quel corpo. Apparentemente la vita del romeno era senza ombre. Un giovane come tanti, aveva un rapporto complicato con la compagna, come tanti, era padre di un bambino che adorava e con il quale è ritratto su Facebook il giorno di Carnevale dell'anno scorso. Purtroppo non ci sono telecamere a riprendere la scena del crimine e questo lascia intendere che chi ha abbandonato Radu in quella strada sapesse cosa stava facendo. Sapeva che non sarebbe stato scoperto facilmente. Ma la sensazione è che gli inquirenti abbiano già molti elementi in mano, tanti da stringere il cerchio a breve attorno a un ridotto numero di persone. L'efferatezza dell'omicidio lascia intendere che il morto conoscesse chi ha infierito su di lui con tanta violenza. L'uomo era stato visto in giro in centro a Porto Sant'Elpidio poche ore prima di essere ucciso. Era entrato in diversi locali di via Battisti e non era parso lucido. In queste ore i carabinieri lavorano su due binari distinti e collegati tra loro. Sono impegnati a far sentire la loro presenza per aumentare la percezione di sicurezza e continuano gli interrogatori. Ascoltati famigliari e conoscenti. Il giovane lavorava in uno scatolificio di Castellano ed era volontario alla Croce Verde.
Gli orari
Il corpo era stato recuperato alle 4.30 di lunedì tra strada Pescolla e via Fonteserpe. Vicino al bed & breakfast Il Giardino delle Noci, nei pressi dell'incrocio con il Raccordo Pian Di Torre. Oramai è chiara una cosa: l'uomo non è stato ucciso su quella strada ma è stato lasciato lì alle 4. A quell'ora il cane di un villino a due passi dal corpo si è messo ad abbaiare. A dare conferma dell'orario è il proprietario dell'animale che era in dormiveglia e ha guardato l'ora, ma non si è alzato per controllare.
Sonia Amaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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