Lotta fratricida sulla sede i vigili del fuoco all'attacco

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Giovedì 20 Febbraio 2020, 05:04
IL CASO
FERMO Servigliano, Comunanza o Amandola? Lotta fratricida tra i vigili del fuoco di Ascoli Piceno e Fermo. Da un lato il Coordinamento dei gruppi sindacali Cgil, Cisl, Uil e Confsal che chiede a gran voce, con sit in e manifestazioni, due sedi: una a Comunanza e una a Servigliano. Dall'altro il Conapo, sindacato autonomo nazionale dei Vigili del Fuoco, che non vuole assolutamente sentir parlare di Comunanza, soprattutto non vuole spostare il distaccamento di Amandola, «crocevia perfetto tra tre province», come lo definisce Franco Alessandrini del Conapo Fermo.
Il passato
Un distaccamento, continua Alessandrini, istituito ben 30 anni fa e che ha svolto un ruolo fondamentale in occasione del sisma del 1997 prima e del 2016 poi. «La verità svela Stefano Rosati del Conapo Ascoli è che Amandola non è mai stata messa in discussione quando si trovava sotto la provincia di Ascoli. Adesso che invece sta finalmente avvenendo il passaggio sotto l'unità di Fermo e l'istituzione ufficiale del distaccamento dei Sibillini ad Amandola è ufficiale, si cerca di eliminarla». A maggio di quest'anno inizierà infatti l'iter che porterà alla piena indipendenza del comando provinciale di Fermo. Tra fine aprile e inizio maggio arriveranno 17 nuovi capisquadra, destinati proprio ad Amandola e gli uomini, oggi assegnati al distaccamento dei Sibillini, una ventina circa, torneranno sotto Ascoli. A pieno regime, entro il 2021, avremo 88 unità a Fermo e 33 ad Amandola. «Assurdo dunque continua Rosati voler togliere Amandola, che ha sempre sofferto di una grave carenza di organico, proprio ora che stanno finalmente arrivando gli uomini necessari». Senza contare poi che spostare o togliere Amandola non garantisce affatto la nuova sede di Servigliano. «Tutti i nuovi distaccamenti, aggiornati ogni tre anni, sono già stati messi nero su bianco nel decreto dal capo dipartimento n. 205 del 3 dicembre 2019 e conclude Rosati non si possono di certo aggiungere a piacere: pensare all'istituzione di un nuovo ufficio dall'oggi al domani è una vera utopia». Se anche ci fosse il via libera per l'istituzione, cosa molto difficile, si parlerebbe comunque di decenni. Proprio per questo replicano dal Coordinamento di Cgil, Cisl, Uil e Confsal, si dovrebbe restare uniti. «Non vogliamo togliere niente a nessuno riferisce il portavoce del Coordinamento Lorenzo Carassai due sedi sono meglio di una e il campanilismo qui non centra nulla». A sostegno delle sue posizioni il Coordinamento porta studi effettuati a partire dal 2010, su incarico dall'allora comando di Ascoli, studi basati su densità abitativa, viabilità, attività industriale e analisi degli interventi effettuati.
Le cifre
«Oggi Amandola copre appena 10.925 abitanti, mentre le due nuove sedi di Comunanza e Servigliano arriverebbero a servire ben 43.170 abitanti. Nello specifico, facendo riferimento al numero medio di interventi annui dell'ultimo decennio, ad Amandola sono stati appena 190 rispetto ai 268 della possibile sede di Comunanza e ai 242 di Servigliano». E poi c'è la questione del progetto ministeriale Italia in 20 minuti, che richiede che ogni zona del Paese possa essere raggiunta appunto entro il tempo massimo di 20 minuti. «Per questo serve la sede a Servigliano e lo spostamento da Amandola a Comunanza», dicono dal Coordinamento; «assolutamente no replicano dal Conapo oggi ci si impiega 24 minuti da Amandola a Servigliano, un tempo quasi accettabile. Se togliamo Amandola è finita».
Laura Meda
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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