LE GRANDI OPERE
FERMO Le chiamano le eterne incompiute. Anche se qualcuna non

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Mercoledì 17 Giugno 2020, 05:04
LE GRANDI OPERE
FERMO Le chiamano le eterne incompiute. Anche se qualcuna non è stata mai neppure cominciata. Spariscono dai radar, per poi tornare d'un tratto a fagocitare l'attenzione. A memoria: terza corsia, Mare-Monti, ospedale. Il podio delle opere pubbliche più chiacchierate varia a seconda dei periodi. Ma in cima ci sono sempre loro tre. Animano scontri politici e dibattiti più o meno pubblici, agitano i sonni e alimentano speranze. Poi finiscono nel cassetto. Adesso, sarà che c'è odore di elezioni, sono tornate in auge. Della terzia corsia ci si ricorda solo quando il traffico in autostrada scoppia.
Il refrain
Torna il refrain dell'occasione persa e c'è chi annovera l'allora no convinto di Fermo e Porto San Giorgio come l'unica volta in cui le due cittadine si sono messe d'accordo. Con il ritorno delle code in A14, è tornato pure l'evergreen del Fermano. Che adesso diventa materia di regionali alleanze politiche, ma resta fuori dai riflettori romani. La Mare-Monti, che il buon vecchio campanilismo vorrebbe rinominare Monti-Mare, assomiglia sempre più a un puzzle. Un pezzo di qua con un finanziamento, uno di là con un altro. Si comincia dalla montagna, ma poi va a finire che il progetto vero e proprio non lo conosce quasi nessuno. Si era sempre parlato di uno sbocco al casello di Porto Sant'Elpidio, ma le grandi opere in programma sul versante fermano farebbero ipotizzare un cambio di rotta. La Mare-Monti o Monti-Mare che dir si voglia potrebbe, infatti, sbucare nei paraggi della costa fermana, via Lungotenna.
L'ospedale
Un po' come dire che la superstrada che collega Umbria e Marche, invece di finire a Civitanova, sbucasse a Porto Potenza. Ma restano chiacchiere da bar, perché per la ciccia, se mai arriverà, ci sarà tempo. A prendere a prestito un'immagine mitologica, l'ospedale di Campiglione sarebbe una chimera. È sempre sul punto di partire, ma non parte mai. Il cantiere delle fondazioni adesso è fermo. I lavori si sono spostati sulla viabilità di adduzione, che significa strade e rotonde per far scorrere meglio il traffico. Ma solo quando le enormi gru portate dalla Carron si accenderanno, i fermani crederanno davvero al sogno del nuovo ospedale. Allora il baricentro della provincia si riequilibrerà almeno un po'. Per la gioia dei sindaci dell'interno, meno per quella dei colleghi della costa. Ma la lista sotto il podio delle incompiute è lunga. C'è il ponte di Rubbianello che, a forza di si fa-non si fa, sono passati sei anni e mezzo e non è cambiato niente. Tante false partenze, e la riprova che, se non si rema uniti nella stessa direzione, non si va da nessuna parte.
Il mega-piano
Nel mega-piano delle strade provinciali, spiccano sette rotatorie. I lavori di qualcuna sono già in corso. Altre devono partire. Fatto salvo che, per ogni territorio, la sua è la più importante, la più attesa è senza dubbio quella tra San Marco alle Paludi e la Statale. Dopo anni di attesa e traccheggiamenti, s'è trovato l'accordo. I soldi ci sono, ma vanno espropriati dei terreni, perché la rotonda indietreggerà rispetto all'incrocio di adesso. Intanto, il progetto si sarebbe arenato per la mancanza di una firma. Poi c'è il capitolo delle ciclovie fluviali, che vanno tanto di moda e possono intercettare un turismo che ben si sposa con il paesaggio nostrano. Tre i progetti dagli investimenti milionari, tutti finora rimasti sulla carta. Anche lì, il Fermano è al palo.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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