LA STAGIONE
FERMO Riaprono le discoteche il 1° luglio ma regna la massima

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Sabato 19 Giugno 2021, 05:06
LA STAGIONE
FERMO Riaprono le discoteche il 1° luglio ma regna la massima confusione su tutto. Più che ballare si ballicchia. Anziché dimenarsi in pista e dare sfogo a tutte le energie si possono muovere i piedi sotto i tavoli. Non è certo il top del divertimento. Ma non si tratta solo di tirare su il morale in questi casi perché, per una bella fetta di popolazione giovane, le discoteche sono una fonte di guadagno. Chi fa impresa con il mondo della notte già l'anno scorso ha perso centinaia di migliaia di euro con le chiusure. E ancora si naviga a vista.
I virologi
«A luglio le discoteche potranno riaprire ma i virologi dicono che non bisogna abbassare la guardia» evidenzia il civitanovese Daniele Maria Angelini, che ha rilevato e rilanciato il Le Gall a Porto San Giorgio e fa notare certe incongruenze. Del tipo che venerdì al Pride Village di Padova tutto era permesso, ballavano, giravano senza mascherina, non rispettavano le distanze. Le attività d'impresa, invece, sono super controllate: «La scorsa estate avevamo le forze dell'ordine tutte le sere - dice Angelini - ma a 12 km di distanza i locali erano strapieni e non c'erano limitazioni di sorta. Questa disparità fa male a Porto San Giorgio, una realtà dalle grandi potenzialità ma che ha bisogno di rilancio». Sulle riaperture è nebbia. Eppure «la discoteca è un segmento economico importante, bisogna trovare un accordo e ripartire - avverte ancora Angelini -; il green pass non aiuta, quanti ragazzi hanno fatto il vaccino? Il tampone rapido ha un costo. Le linee guida devono essere chiare perché dobbiamo programmare la stagione». Marco Amadio rappresenta il sindacato dei locali da ballo in provincia di Ascoli, Fermo, Macerata: «In questo momento c'è incertezza su tutto sottolinea : intanto aumenta l'abusivismo, si riempiono gli pseudo-locali dove si accalcano i ragazzi, in strutture senza licenze. Vediamo assembramenti ovunque, nelle piazze, nelle strade, mentre noi non possiamo lavorare».
La musica
Anche i dj soffrono. Paolo Balestrieri evidenzia le problematiche: «Al momento si può fare solo intrattenimento, non balla, si resta seduti ad ascoltare musica e ci si può muovere un po'. In piazza a Roma, però, davanti al maxi schermo per la partita della nazionale di calcio, l'altra sera erano radunate centinaia di persone». È difficile raccapezzarsi tra vaccini e pass. Il grande caos ha convinto tanti gestori di sale da ballo a non riproporre l'intrattenimento notturno nei loro locali quest'estate. Sandra Twigg è stata una ragazza immagine e ora lavora alla cassa della discoteca. Non vede l'ora di ricominciare: «Siamo in attesa, la musica non si può fermare, è l'elemento che lega di più in assoluto», dice. Francesco Luv dj parla della situazione che si è creata: «È più strana dell'anno scorso - riflette - e non risultano focolai, contagi nei locali l'estate passata. Le chiusure non si spiegano. Il danno, in termini economici, è enorme. Faccio il doppio lavoro e mi salvo - aggiunge - ma tanti colleghi con famiglia sono alla canna del gas. Il settore è stato dimenticato e i ristori non hanno minimamente coperto». Adely Stry, infine, lavora come ingressista ma il suo non è un lavoro fisso: «Con le chiusure mi sono riposata e ora sto meglio - ammette - quando tutto ripartirà andrò una-due volte alla settimana, non tutte le sere come prima».
Sonia Amaolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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