LA SOSTA
FERMO I primi a essere presi d'assalto sono quelli di XX Settembre.

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Martedì 16 Luglio 2019, 05:04
LA SOSTA
FERMO I primi a essere presi d'assalto sono quelli di XX Settembre. Poi tocca a quelli di viale Ciccolungo. La terza scelta sono i maxiparcheggi, lato nord della città. C'è penuria di stalli liberi nel centro di Fermo. Soprattutto di mattina. Con gli uffici aperti, la corsa alle strisce bianche è senza quartiere. Va un po' meglio di pomeriggio, quando, gira e rigira, alla fine qualcosa si trova. La pedonalizzazione di piazzale Azzolino ha sottratto una ventina di posteggi. Quelli, però, erano a pagamento, anche se a due passi da piazza.
Le strisce blu
Che la gente si sposti a piedi di mala voglia è cosa nota. Non a caso è una delle ragioni addotte per spiegare il declino del commercio nei centri storici. L'ultima spiaggia, appunto, sono le strisce blu, che, se si possono evitare, si evitano. E dire che in città, il prezzo dei tagliandi è tra i più bassi della regione. Quindi, se per parcheggiare in viale Vittorio Veneto o in piazzale Carducci, vista la vicinanza con la piazza, alla fine, la mano al portafogli la si mette, il discorso non vale per l'area Vallesi che continua a essere ignorata. Il parcheggio multipiano, tornato a pagamento dallo scorso luglio, è quasi sempre vuoto. Va detto che è poco pubblicizzato e, vista la posizione abbastanza nascosta, l'uso rarissimo che se ne fa non stupisce. Eccezion fatta per i giovedì d'estate, quando, con il mercatino, gli stalli in viale Vittorio Veneto sono off limits. La corsa al parcheggio diventa allora ancora più agguerrita. E anche i posteggi dell'area Vallesi più o meno si riempiono. Una valvola di sfogo la danno i maxiparcheggi. Tutti liberi e che ora, con gli impianti di risalita, permettono di arrivare in piazza in pochissimo tempo. Se non fosse che spesso gli impianti non funzionano. Giovedì scorso si sono bloccati tutti e due gli ascensori.
I disagi
Le porte che si aprivano e chiudevano senza partire, davanti agli sguardi stupiti dei turisti diretti in centro per un giro tra le bancarelle. Non va meglio alle scale mobili. Da quando sono state inaugurate, a luglio dell'anno scorso, non si contano le volte che sono andate fuori uso. Quando funzionano, portano fino in via Sant'Anna. Qui, l'ascesa verso piazza si arresta, accompagnata dalle facce perplesse dei turisti che, a quel punto, non sanno dove andare. Indecisi se scegliere tra la ripida salita che si trovano davanti o l'ascensore da raggiungere dopo aver attraversato i parcheggi di piazzale Carducci. Il terzo troncone, che dovrebbe collegare via Sant'Anna proprio con piazzale Carducci (dove c'è l'ascensore che porta in piazzale Azzolino), infatti ancora non si vede. «È in fase progettuale la variazione necessaria», fa sapere l'assessore ai Lavori pubblici, Ingrid Luciani. «L'immobile esistente aggiunge è stato danneggiato dal sisma e non è più possibile realizzare la coppia di scale mobili prevista nel progetto originario. Tendenzialmente, si andrà verso una meno invasiva coppia di ascensori, dopo che il fabbricato sarà stato consolidato». L'edificio in questione è in parte di proprietà del Comune e in parte dell'Enel. Il progetto per rimetterlo in sesto sarà, quindi, a quattro mani. Poi si potranno costruire gli ascensori e finalmente ultimare la risalita.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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