LA RIPARTENZA
FERMO La Politecnica delle Marche punta su Ingegneria gestionale.

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Sabato 12 Giugno 2021, 05:04
LA RIPARTENZA
FERMO La Politecnica delle Marche punta su Ingegneria gestionale. Con un nuovo corso magistrale articolato in tre indirizzi che partiranno ad autunno 2022. Produzione e logistica sostenibile, Digitalizzazione e analisi dell'informazione aziendale, Innovazione sostenibile di prodotti e processi, i nuovi percorsi di studio, che si aggiungono a quello già attivo. Un salto in avanti che parte da un presupposto: finita la triennale, gli studenti tendono a migrare verso le facoltà del nord. A dirlo sono i numeri. Negli ultimi cinque anni, le matricole della triennale sono sempre state almeno il doppio di quella della specialistica: 150 contro 62 nell'anno in corso. «Significa che c'è un margine di lavoro di miglioria sulla magistrale. Per questo, abbiamo pensato di ampliare i corsi, per renderla più attrattiva e trattenere la maggior parte degli studenti che escono dalla triennale», ha spiegato il sindaco e presidente dell'Euf (Ente universitario del Fermano), Paolo Calcinaro.
I presenti
Con lui il rettore della Politecnica, Gian Luca Gregori, che ha aperto uno spiraglio pure su nuovi corsi di ambito sanitario (Logopedia partirà a ottobre) e sui dottorati, «per completare la filiera». Se questi ultimi non sono ancora partiti ha spiegato il rettore «è perché mancano i finanziamenti». Per i corsi, invece, la strada sembra meno accidentata. Da un po', si parla di una magistrale per infermieristica. Se verrà aperta, in via Brunforte scatteranno i traslochi. L'idea è di spostare in un'ala dell'ospedale Murri i corsi sanitari, una volta operativo il nuovo ospedale. Tornando a Ingegneria gestionale, la facoltà piace. Soprattutto ai giovani marchigiani e abruzzesi. Anche in tempo di Covid, quando ci s'aspettava un crollo delle immatricolazioni. «Tra il 15 e il 20 percento ha detto Gregori , cosa che non è successa. Anzi, siamo cresciuti». Anche se di poco. Le matricole, l'anno scorso, tra triennale e magistrale, erano 212. L'anno prima 199, quello prima ancora 194. In cinque anni ci sono state 58 matricole in più. Nel complesso, gli iscritti (fuori corso compresi) sono passati dai 425 dell'anno accademico 2016/2017 ai 601 del 2020/2021 (+176).
L'analisi
«Numeri ha spiegato il presidente del Cucs, Consiglio unificato corso di studio, Archimede Forcellese più che soddisfacenti, ma si può fare meglio, soprattutto alla magistrale, cercando di migliorare l'offerta e di ridurre la migrazione». Da qui, i tre nuovi corsi che puntano sulla sostenibilità, «per adeguarsi alle linee guida internazionali». Sette materie comuni, tre di indirizzo, due a scelta, lingua straniera a livello avanzato e tirocinio, gli step che gli studenti dovranno superare prima di arrivare alla laurea. Dei tre, Innovazione sostenibile di prodotti e processi è l'indirizzo direttamente collegato a Fermo Tech.
Gli spazi
Si tratta del progetto che mette in rete sei ricercatori, otto aziende e due università e che, prima di approdare all'ex mercato coperto, entro il mese, farà base al Buc Machinery. Circa due milioni il costo totale dell'investimento, di cui 1,1 di fondi europei del Comune, per aiutare le aziende del Fermano a essere più tecnologiche. Per il preside di Ingegneria, Maurizio Bevilacqua, il progetto, che durerà due anni, «servirà a consolidare la posizione del corso di laurea e a creare un gruppo di ricerca stabile che farà crescere il territorio e incrementerà l'attrattività della sede nella progettazione europea».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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