LA RIPARTENZA
FERMO Apocalittici contro integrati. C'è da scomodare Umberto

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Martedì 22 Giugno 2021, 05:05
LA RIPARTENZA
FERMO Apocalittici contro integrati. C'è da scomodare Umberto Eco per parlare dell'ingresso, atteso e temuto, delle Marche in zona bianca. Perché è così che, da ieri, si divide la gente. Da una parte quelli che non ne potevano più delle restrizioni. Che «dopo un altro anno di pandemia, fateci respirare». Dall'altra quelli che del liberi tutti hanno paura. Perché pensano che, poi, in autunno, si ricomincerà da capo. Ancora.
L'attesa
Tra le novità, l'addio al coprifuoco era quella più attesa. Perché riguarda tutti. E perché, dopo otto mesi, potersi spostare senza limiti d'orario ha un sapore che tanti ormai avevano scordato. Brindano al nuovo corso le attività che lavorano di sera. Che siano chalet, ristoranti, gelateria o pub, poco cambia. Per loro, il conto alla rovescia era partito da un pezzo, passato per le tappe intermedie delle undici e di mezzanotte. Ma, adesso che ci siamo, qualche timore viene a galla. Quello di ritrovarsi davanti le calche dell'estate scorsa. Che non si sono tradotte solo in incassi sonanti, ma anche in multe, risse e in tutto il resto del repertorio. «In questa fase, l'entusiasmo potrebbe essere un problema. Ci aspettiamo giovani, all'inizio, un po' più carichi del solito. Bisognerà stare con qualche occhio in più aperto», dice Daniele Zampaloni, titolare, a Porto Sant'Elpidio, di Polpette & Pampero. Locale di via Cesare Battisti, strada, l'estate scorsa, presa d'assalto da fiumi di giovani e giovanissimi, spesso difficili da tenere a bada. Di buono, spiega l'esercente, c'è che, senza limiti d'orario, si lavorerà con più calma. Quindi, meglio. E che i clienti, che non dovranno più guardare di continuo l'ora sul cellulare, le serate se le godranno di più. Per frenare i giovani che, dopo aver fatto il pieno d'alcol, se ne vanno in giro a fare danni, il Comune di Porto San Giorgio ha vietato l'ingresso in spiaggia dalle 22 alle 4. E, per controllare che il divieto venga rispettato, voleva ricorrere alla vigilanza privata. Ma l'idea non è piaciuta agli chalet.
Il numero
«Tre persone per tutta la spiaggia non servono a niente. Sono solo una spesa per noi che dovremmo pagarle. Se sarà necessario, ci organizzeremo da soli», dice Claudia Forgià del Betty Boop, sul lungomare centro. Per lei e per i colleghi che, per lavoro, tirano fino a tardi, l'addio al coprifuoco significa più incassi. Anche senza balli, che restano vietati. Nei locali si potrà stare seduti o al bancone. Per sicurezza, Simone Addazi, i clienti al tavolo li accompagna di persona. All'ingresso dello chalet Il Faro, a Pedaso, ha messo un cancelletto. Da ieri, all'aperto ha potuto riapparecchiare per le tavolate. Al chiuso, resta il limite di sei persone se non conviventi. «Lavoriamo soprattutto a cena e, anche quella mezz'ora in più, fa comodo ai clienti e a noi», dice il gestore del locale. E parla di «una stagione partita alla grande», ma non nasconde i problemi con «qualcuno che ancora si dimentica la mascherina o che non crede che serva». Stesse situazioni in cui si imbatte Alessia Ciucaloni della gelateria Pelacani di Porto San Giorgio.
Il commento
«Certe volte devo insistere ma, a questo punto, non mi aspetto più che entrino senza. Devono essere consapevoli della situazione e di quello che stiamo vivendo», dice la ragazza e non nasconde la soddisfazione per «poter tornare a lavorare di più dopo cena, anche con i turisti». I primi, sulla costa, sono arrivati. E, tra un giorno di mare e l'altro, capita che facciano tappa a Fermo. «Abbiamo imboccato la strada giusta. Giugno le parole di Carlo Nicolai della Locanda del Palio, in piazzale Azzolino , sta andando meglio del solito. Basta a dover riprendere i clienti per questo e quello. Con meno restrizioni, ci si rilasserà e finalmente potremo vivere un'estate come si deve».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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